L’edizione 2020 del Maggio dei Monumenti infatti sarà esclusivamente online sui canali social dell’assessorato alla Cultura. Ieri è stata pubblicata la manifestazione d’interesse per la presentazione delle proposte culturali la cui scadenza è fissata al 19 aprile. Tema di quest’anno è “Giordano Bruno 20/20: la visione contro le catastrofi”.
Addio, almeno per quest’anno, dunque, alle classiche visite guidate, ai concerti all’aperto e nei luoghi simboli di Napoli, a mostre e performance nei teatri. La novità dell’edizione 2020 è l’ambientazione dei contributi culturali che l’assessorato sta immaginando nei luoghi monumentali della città, noti e meno noti, nelle chiese, nei chiostri, nei teatri storici rispettando le norme di sicurezza vigenti.
Una modalità online che è già attiva dallo scorso 9 marzo con il palinsesto di #NONFERMIAMOLACULTURA che ha superato il milione di visualizzazioni e ha visto la partecipazione di centinaia di artisti e personaggi del mondo della cultura.
“Da casa avremo la visione non solo di un’esibizione artistica ma anche e soprattutto una visione nuova di luoghi noti che appariranno completamente diversi, scenografie insolite e uniche che mai più si spera di rivedere – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Eleonora De Majo – I templi della cultura o i piccoli gioielli nascosti che si riempiranno a maggio di artisti e performer che, da soli, senza pubblico, si esibiranno per il pubblico collegato da casa“.
L’amministrazione si attende circa 100 performance/rassegne complessive per l’intera durata della programmazione del Maggio dei Monumenti per le quali è stato previsto inoltre un gettone di partecipazione. “Non rinunceremo né rimanderemo il Maggio dei Monumenti – prosegue – consapevoli che anche se dovessimo trovarci tra qualche settimana nella cosiddetta fase 2 di certo non potremo assembrarci in nessun luogo, non potremo godere insieme di performance e contenuti culturali, ma potremo e dovremo invece approfittare per riflettere sulla ripartenza. Il programma dovrà essere composto da interventi singoli o da piccole rassegne attorno al tema e che oggi risulta di estrema attualità“.
L’intento dell’amministrazione è che questa inedita modalità del Maggio dei Monumenti possa diventare oltre che un’occasione di rilancio seppur virtuale della città, anche un momento di riflessione per gli operatori e le operatrici della cultura partenopea sul futuro che si presenterà e che sarà probabilmente molto diverso dal passato che ci siamo lasciati alle spalle. “Ci aspettano – conclude De Majo – mesi di rimodulazione del lavoro culturale in favore dei luoghi di prossimità e dei numeri contenuti. L’auspicio è che questa contingenza possa diventare possibilità di invenzione“.
This post was published on Apr 16, 2020 12:07
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