MANN: in mostra il mondo di Axel Munthe, svedese di Capri

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La mostra “Honesta Voluptas – Il Giardino di Axel Munthe, riportato alla luce da Jordi Mestre” nelle sale della Farnesina del MANN.

Il mondo privato di Axel Munthe al MANN: il celebre medico-scrittore e naturalista appassionato di archeologia, tra le maggiori personalità svedesi dell’800 e ‘900, è raccontato con testimonianze inedite nella mostra “Honesta Voluptas – Il Giardino di Axel Munthe, riportato alla luce da Jordi Mestre”, dal 19 gennaio al 19 marzo nelle sale della Farnesina del MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

L’esposizione, curata dalla nipote Katriona Munthe e da Michele Iodice, ripercorre la biografia di Munthe (1857-1949) che elesse Capri come sua residenza costruendo Villa San Michele, ancora oggi uno dei luoghi più visitati dell’isola azzurra. Ed è stata proprio la nipote Katriona a voler aprire i suoi archivi di famiglia selezionando 140 fotografie degli inizi del XX secolo, restaurate dal maestro catalano Jordi Mestre, uno dei massimi esperti del settore.

Nell’allestimento anche piante da giardino e due sagome di Munthe e Amedeo Maiuri, il grande archeologo che lo introdusse al fascino delle città sepolte vesuviane e al quale commissionò lo scavo di Villa Damecuta a Capri.

“Con piacere ospitiamo le memorie del celebre medico svedese che tanto amò l’archeologia, la città di Napoli e cultura mediterranea. Già da qualche anno con il sito di Villa San Michele ad Anacapri, ricco di antiche vestigia e importanti rimandi alle collezioni del MANN, è attiva una convenzione per la realizzazione di attività culturali e di promozione” sottolinea il Direttore del MANN, Paolo Giulierini. In allestimento, accanto anche ad oggetti personali, vi sono immagini della futura Regina Victoria von Baden di cui Munthe, autore del best seller mondiale “La storia di San Michele” (1929), fu medico personale e compagno di viaggio.

Entrambi appassionati delle collezioni di antichità egizie, al punto che Axel fu inviato dalla famiglia reale svedese, in incognito, ad assistere all’apertura della tomba di Tutankhamon.