Mappa rischi del Vesuvio, la nuova pubblicazione dell’INGV

La nuova mappa rischi del Vesuvio presentata dall'INGV. Aumentano le città presenti nelle fasce gialla e blu

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Mappa rischi del Vesuvio, la nuova pubblicazione dell'INGV

L‘INGV, ridisegna una nuova mappa rischi del Vesuvio, con un’ampliamento della fascia gialla e fascia blu. Nel dettaglio, quella definitazona gialla, è la parte di territorio campano dove la ricaduta di cenere e lapillo, qualora fosse particolarmente intensa, potrebbe rappresentare un problema per la staticità delle coperture dei fabbricati che sottoposti all’accumulo potrebbero cedere.

La nuova mappa rischi del Vesuvio presenta uno scenario per nulla rassicurante

La colonna eruttiva del Vesuvio, stando al possibile scenario adottato dal dipartimento della protezione civile, potrebbe raggiungere circa i 10-15 chilometri. E la presenza del vento potrebbe favorire l’accumulo di cenere e lapilli su edifici a una distanza notevole dal cratere, determinando, in poche ore, il crollo degli stessi. Mentre nelle zone sottovento, si potrebbero raggiungere intense precipitazioni di cenere e altro particolato. Tanto che nelle aree maggiormente esposte potrebbero determinare un innaturale calare della notte.

Oltre ai danni dovuti dal crollo degli edifici, forse il pericolo maggiore per le persone sarebbero quelli che finirebbero per colpire l’apparato respiratorio e gli occhi. Le persone allergiche, gli asmatici, i bambini e gli anziani sarebbero i primi a subire le conseguenze della presenza di particelle rocciose diffuse nell’aria. La cui intensità varierebbe dal tempo di esposizione alla polvere vulcanica e alla sua composizione.

Molto più che probabile, un black out elettrico interromperebbe tutte le comunicazioni. E a peggiorare ulteriormente la situazione, anche l’impercorribilità delle strade, l’intasamento delle fogne, l’interruzione dei collegamenti telefonici e spegnimento dei motori. Tutto ciò, con i possibili continui scuotimenti sismici e i crolli conseguenti, complicherebbe non poso il piano di evacuazione previsto per la zona gialla con eruzione in corso.

 

Più di un dubbio in merito all’interruzione dei collegamenti nella nuova mappa rischi del Vesuvio

Uno scenario che, a sua volta, non viene rassicurato dai dubbi che porta in merito a come si potrebbero mettere in salvo le persone. Stando infatti a ciò che viene presentato, qualsiasi collegamento, stradale quanto radio, sarebbe interrotto, rendendo impossibile ogni comunicazione e richiesta di aiuto. Chi si trovasse all’interno della curva di isocarico da 300 kg a metro quadro di cenere, non potrebbe avere in soccorso persino l’intervento degli elicotteri, in quanto, a quel punto, proibito in quella zona.

Alla zona blu invece, quella a Nord-Est del Vesuvio, un agglomerato di comuni potrebbe subire un intenso allagamento, dovuto alla posizione in cui si trovano gli stessi, che pare arrivare nella conca di Nola.

 

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