Accanto al Molo Beverello c’è la fila, una processione di ragazzini che vanno fuori della Marina, la storica base navale di Napoli, per sperare di conoscere i nuovi beniamini Carmine O’ Piecuro, il boss Ciro, Filippo O’ Chiattillo, Naditza la zingara, Pino O’ Pazzo, l’ambigua Viola e tutti gli altri. C’è una serie italiana che si è fatta notare dal pubblico dei giovani ed è diventata un caso: è Mare Fuori.
La prima stagione di Mare Fuori ha debuttato su Rai2 nel 2020, ascolti superiori alla media di rete, ma è la seconda serie a fare colpo, poi il passaggio a Rai Play ha fatto scattare un passaparola da 55 milioni di visualizzazioni e il salto su Netflix che ne ha presi i diritti tra le piattaforme, e lì è esplosa: da settimane è tra le prime 5 serie più viste, incollata a Stranger Things.
Ora a Napoli si sta girando la terza serie di Mare Fuori ed è già in preparazione una quarta. Il cast, movimentato da uscite e new entry come ogni serie, è diventato famoso: Nicolas Maupas, Artem, Valentina Romani, Giacomo Giorgio, Massimiliano Caiazzo e altri sono diventati celebri. E la colonna sonora di Massimo Lentini, con i ritmi trap è una hit.
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Le vicende sono ambientate in un istituto di pena per i minori di Napoli, dentro per omicidi o reati gravissimi e la polizia penitenziaria (la direttrice Carolina Crescentini, il comandante Massimo – Carmine Recano, l’educatore Beppe – Vincenzo Ferrara) prova a far sì che il tempo del carcere sia il tempo della rinascita.
“Questa serie sta spaccando, come direbbero i ragazzi – dice all’ANSA Cristiana Farina, ideatrice con Maurizio Careddu – forse perché parla alle paure dei giovani e dei loro genitori, parla di quell’età magica dell’adolescenza in cui ogni emozione e sensazione negativa o positiva è fatta di picchi, racconta un periodo della vita in cui tutto è aperto, il male e il bene e al tempo stesso, attraverso le loro storie tutte diverse, tutte prese dalla realtà, tra abbandoni, solitudini, aspettative, criminalità, fa capire che si ha diritto forse di sbagliare ma anche di imparare dagli errori e recuperare”.
Roberto Sessa di Picomedia è l’artefice di Mare Fuori. “A bordo – racconta – è salita Rai Fiction con il capostruttura Michele Zatta e poi la tedesca Beta Film”.
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