Margaret Thatcher: la Lady dei grandi contrasti!

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Margaret Thatcher

Margaret Thatcher, la Lady di ferro, è morta ieri all’età di 87 anni, in una suite dell’Hotel Ritz, era malata da molti anni. Da dicembre scorso, dopo il ricovero in ospedale per un intervento, risiedeva nel famoso albergo non lontano da Buckingham Palace.

La Gran Bretagna è in lutto: bandiere a mezz’asta a Westminster e a Downing Street, tanta la commozione in Patria, la “tristezza” della Regina ne è un’espressione, ma anche oltre oceano le reazioni alla notizia si sono colorate degli stessi toni, “l’America ha perso una vera amica” questo il commento del presidente Barack Obama ricordando la Thatcher,“l’alleato più affidabile di Ronald Reagan” nel liberismo che negli anni ottanta ha segnato una rivoluzione culturale per l’intero Occidente.

I funerali si terranno a Londra, mercoledì 17 aprile, al St. Paul Cathedral e non a Westminster Abbey, la decisione presa in un incontro tra responsabili del Palazzo Reale e Downing Street, è in linea con il volere della Lady di ferro, alla quale saranno celebrati funerali con gli onori militari ma non di Stato, con una cerimonia simile a quella tenuta per Lady Diana.

Da evitare i funerali di Stato, perché a rischio proteste! Infatti, la prima e ad oggi unica donna Primo Ministro del Regno Unito (1979 – 1990), è stato un personaggio politico controverso. Se per molti, ieri, il mondo ha perso un grande leader: “il più grande premier da Winston Churchill” secondo Boris Johnson, sindaco di Londra, al suo secondo mandato consecutivo, c’è anche chi non risparmia parole dure nei confronti dell’era cosiddetta “Thatcheriana”, segnata da scelte politiche difficili e impopolari come “la Falklands War”, o la trasformazione tanto irreversibile quanto traumatica dell’economia inglese.

La “Falklands War” è stato un conflitto iniziato il marzo del 1982 e terminato lo stesso anno nel mese di giugno, combattuto dall’Argentina e il Regno Unito per il controllo e il possesso delle isole Falkland, (islas Malvinas in spagnolo), la guerra prende le mosse da un ordine del generale Leopoldo Galtieri, l’allora presidente dell’Argentina, di invadere le Malvinas situate ad oriente delle coste meridionali dell’Argentina, ma sotto il dominio coloniale britannico sin dal 1883.

La vittoria dell’Inghilterra però fu macchiata dall’affondamento, con perdite considerevoli di vite, della “ARA General Belgrano”, un incrociatore leggero della Marina argentina, ad opera del sottomarino nucleare inglese il “Conqueror”, in un episodio giudicato ancora controverso, infatti l’incrociatore, sebbene al di fuori della Zona di Interdizione Totale dichiarata dai britannici, 200 miglia dalle isole, fu considerato una minaccia e fu colpito da due, dei tre, siluri lanciati dal “Conqueror”.

Il tragico episodio fu preso ad esempio da molti artisti tra cui i Pink Floyd, infatti, il loro dodicesimo album “The Final Cut”, pubblicato nel 1983, è un inno alla Pace e un rifiuto alla guerra, dopo quella delle Falkland, come mezzo per risolvere conflitti, un brano dell’album, il settimo nell’edizione originale: “Get Your Filthy Hands Off My Desert” contiene un esplicito riferimento alla questione e una forte critica a Margaret Thatcher: “Galtieri took the Union Jack… And Maggie took a cruiser… apparently, to make him give it back”.

Anche alcune questioni interne come la lotta ai sindacati, o le politiche sociali, giudicate dai detrattori troppo aggressive, tanto da creare disuguaglianze sempre più grandi tra la classe ricca e quella povera, hanno offerto spunti, per quello che è diventato quasi un genere cinematografico: “il cinema thatcheriano”.  Termine con il quale si intende raccogliere tutte quelle pellicole, la maggior parte degli anni novanta, che raccontano gli umori di una classe sociale danneggiata dai processi di deindustrializzazione di vaste aree britanniche, frutto delle riforme economiche del Primo Ministro, ne è un esempio il film “Riff Raff” (1991) del regista cinematografico britannico, Ken Loach, che attraverso la metafora di un cantiere edile offre una riflessione sulla condizione di vita della classe operaia durante il governo della Thatcher.

Ancora oggi l’ex Premier Margaret Thatcher divide l’opinione pubblica, infatti se due tabloid inglesi, il Daily Mail e il Daily Express hanno lanciato petizioni per chiedere che la Lady di ferro venga commemorata con un funerale di Stato, celebrazione solenne riservata in passato ad altri primi ministri come Winston Churchill e il duca di Wellington, al contrario la Premier League ha deciso che il calcio inglese, il prossimo fine settimana, non osserverà un minuto di silenzio in memoria dell’ex Primo Ministro, così scegliendo di non ricordarla in forma pubblica, ha indirettamente ammesso la forte probabilità di contestazioni da parte dei tifosi.

 Diego De Vellis