Mario Calabrese sulle buche di Parigi: “Non immaginavo tanto clamore”

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Mario Calabrese sulle buche di Parigi: "Non immaginavo tanto clamore"

La pubblicazione delle buche di Parigi dell’assessore ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture, Mario Calabrese, sul suo profilo Facebook, ha scatenato una serie di polemiche sui social e sui media locali. Ad attaccarlo in particolare Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli del La Radiazza: “Calabrese dovrebbe impegnarsi a risolvere in città il problema buche e non avventurarsi in improbabili e poco produttivi paragoni”.

L’assessore Mario Calabrese risponde alle critiche subite e attacca il programma La Radiazza

L’assessore Calabrese per rispondere a tali accuse ha espresso il suo disappunto sempre sul suo profilo facebook ufficiale. Attaccando gli stessi Simioli e Borrelli, ma anche alcuni quotidiani on line che avrebbero riportato la notizia..

“Devo ammettere che non immaginavo che le foto avrebbero sollevato tanto clamore. I post da me pubblicati in passato,ad esempio, sulle azioni messe in campo dall’Amministrazione per il recupero dell’attuale livello di degrado strutturale del sistema di viario cittadino non hanno avuto poi tanta attenzione. Nè il fatto di avere ad oggi manutenuto, in pochi anni di governo, circa il 25% della rete stradale primaria, nè il fatto di avere stanziato in bilancio tra il 2014 e il 2015 per la manutenzione straordinaria delle strade cittadine circa 13 milioni di euro, cifra all’incirca pari a quella stanziata dal Comune nel periodo di tempo che va dal 2005 al 2011. Nè – incalza – mi sembra che abbia sollevato tanto clamore o abbia ricevuto tanta attenzione dai giornali il fatto che in un interrotto e lungo periodo di amministrazione, il precedente governo cittadino abbia, per così dire, tralasciato la manutenzione delle strade della città tant’è che studi fatti nel 2011 dall’ACEN evidenziavano la necessità di stanziare, per affrontare il fabbisogno arretrato di manutenzione delle strade, circa 20 milioni di euro/anno per dieci anni.”
“I valori su riportati – 20 milioni di euro/anno per dieci anni – danno la dimensione del problema ereditato. Ora avendo consapevolezza di ciò – prosegue – e ben sapendo che per il raggiungimento a Napoli di uno standard standard prestazionale soddisfacente sono necessari ancora anni di lavoro e un continuo stanziamento di fondi – tant’è che è stata di molto potenziata, in città, la manutenzione su guasto a chiamata, il PIS – avrei mai potuto avventurarmi “in improbabili e improduttivi paragoni” tra Napoli e Parigi?. Evidentemente no.”
“La mia riflessione – continua l’assessore – era di tutt’altra natura. Nella foto constatavo che i cubetti (pavè) che per anni sono stati l’elemento principe delle pavimentazioni stradali – in tempi in cui i volumi di traffico urbano, la massa dei mezzi di locomozione e le velocità di scorrimento dei mezzi erano più contenuti – si “staccano” anche a Place de la Concorde, nel cuore di Parigi, città simbolo della Francia e che drena certamente notevoli risorse. Sui marciapiedi le pavimentazioni in pietra subiscono dissesti.Infine ho constatato che su strade prossime al Louvre, il pavè è stato ricoperto con asfalto. Mi sono quindi domandato – conclude – se anche a Parigi si hanno gli stessi dibattiti con la Soprintendenza (che per esempio mi ha negato la possibilità di intervenire su via del parco margherita a meno di non utilizzare cubetti di pietra lavica di grandi dimensioni) e ho rafforzato la mia convinzione che questo tipo di pavimentazioni non è più compatibile con le strade con i maggiori flussi di traffico delle nostre città. In ogni caso una buca su strada nel cuore di Parigi è certamente una notizia”.