Mascherine preghiera prodotte da monaci buddisti con plastica riciclata

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epa08329842 A Thai Buddhist monk wearing a face mask inscribed with spiritual incantations takes orders for face masks from costumers at Wat Phai Lom in Nakhon Pathom province, Thailand, 29 March 2020. The face masks made by villagers are inscribed with spiritual incantations by Thai Buddhist monk Phra Kru Palad Sitthiwat, known as Luang Phi Namfon, the abbot of Wat Phai Lom, and sold by him, aimed to protect devotees from the growing fear of people in the wake of the coronavirus COVID-19 pandemic. More than 100,000 of the talisman protective masks have been sold across Thailand. Seven people have died in the country since the beginning of the coronavirus outbreak, and more than 1,300 COVID-19 infections have been reported so far. EPA/RUNGROJ YONGRIT

Mascherine preghiera prodotte da alcuni monaci buddisti in Thailandia con plastica riciclata e l’ultima soluzione in questa emergenza coronavirus globale

Alcuni monaci buddisti in Thailandia hanno dato il loro contributo, con un contenuto spirituale, alla lotta contro il coronavirus, producendo mascherine preghiera protettive da plastica riciclata mista a fibre naturali, rigorosamente di colore arancione, con una preghiera per la “fine della sofferenza”.

L’iniziativa è dei monaci del tempio di Chak Daeng, non lontano da Bangkok, scrivono i media locali, già famoso localmente per l’iniziativa del suo abate che, per combattere l’inquinamento da microplastiche, ha iniziato a dare il buon esempio, facendo filare le tonache arancioni con fibre ricavate dalle 15 tonnellate di bottiglie di plastica che il monastero raccoglie dalla popolazione ogni mese.