Massimiliano Gallo in scena ad Amalfi con Resilienza 3.0

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Sabato 1 giugno a Sorrento debutto dello spettacolo di Massimiliano Gallo

Massimiliano Gallo sarà in scena con “Resilienza 3.0” domenica 21 agosto alle ore 21 in Piazza Municipio ad Amalfi, nell’ambito del programma di eventi promosso dall’amministrazione comunale.

Il grande teatro d’autore è protagonista di Amalfi Summer Fest. Massimiliano Gallo sarà in scena con “Resilienza 3.0” domenica 21 agosto alle ore 21 in Piazza Municipio ad Amalfi, nell’ambito del programma di eventi promosso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Daniele Milano.

Dopo il periodo più strano, problematico, difficile dei nostri tempi, il pubblico rivivrà insieme a Gallo i momenti della quarantena: le paure, la noia, l’immobilità, la voglia di evadere, le lezioni on line, la palestra fatta in casa, in una condivisione problematica e a volte drammaticamente comica degli spazi vitali.

I selfie fatti negli angoli più disparati dell’appartamento, la privacy inesistente nelle famiglie più numerose, la quarantena in 60 metri di casa.

«Totò diceva che ‘la morte è una livella’, non è così per la quarantena: quella fatta a Posillipo non è stata la stessa di quella fatta in un basso», si legge nelle note di regia.

Torniamo a ridere allora, perché questo momento va esorcizzato con tanta ironia. Solo così potremmo dire di essere tornati a vivere. Massimiliano Gallo, attore, autore e regista, lo fa con il suo stile, la sua ironia, convinto che si possa raccontare questo momento tremendo attraverso una comica riflessione dei fatti, a volte poetica, sempre pungente.

“Eri abituato a vivere la casa, tua moglie, per poche ore al giorno. Cosa succede se le ore diventano ventiquattro? Il Covid 19 è stato drammatico anche per questo. Una lente di ingrandimento che ha messo a nudo i nostri difetti. Quarantena di quella passata in un basso. I selfie non sono stati uguali per tutti!”

Si alternano storie, racconti e riflessioni del protagonista Massimiliano Gallo, insieme alle irruzioni in musica di Pina Giarmanà e le riflessioni molto intime di Shalana Santana, accompagnati dal maestro Mimmo Napolitano al pianoforte, da Davide Costagliola al contrabbasso e Peppe Di Colandrea al sax e clarinetto.

«Apriamo un altro segmento del nostro programma di eventi estivi, il teatro, con uno spettacolo tra risate e riflessione, in cui tutti potranno identificarsi perché il covid, l’isolamento e la quarantena hanno attraversato le vite di tutti noi – sottolinea l’assessore alla Cultura Enza Cobalto – Accogliamo Massimiliano Gallo, attore versatile e molto amato, che spazia dal cinema alla fiction al teatro, nel cuore della nostra città, in Piazza Municipio, come sempre ad ingresso libero ed aperto, offrendo occasioni culturali alla cittadinanza e ai turisti, affinché tutti possano vivere momenti di bellezza e di aggregazione».

Massimiliano Gallo in scena recita, balla, canta e si emoziona, fa sì che il tutto sembri più leggero. Un simpatico ricordo e la sottolineatura di quanto il femminismo non sia un male per la società, bensì una sorta di “giusta distinzione dei ruoli”. E mentre Gallo lo evidenzia con la comicità, con qualche aneddoto simpatico che sottolinea la goffaggine scoperta dagli uomini, l’altra faccia della medaglia, viene mostrata da Shalana Santana, che apre la riflessione a chi ancora sta alla mercé di una violenza primitiva che non tanto si addice alla nostra società.

Ed è proprio grazie a questi protagonisti che la nostra testa ritorna alle difficoltà che tutti abbiamo dovuto vivere durante il periodo di quarantena del primo lockdown del Covid19, ma questa volta lo ripercorriamo senza lo stesso peso. Un’ora e mezza di spettacolo che scorre veloce: tutti spettatori della nostra sofferenza a volte può devastarci, altre volte può solo farci pensare quanto l’essere umano sia resiliente.

«Il teatro ci insegna come resistere alle difficoltà dei nostri tempi – racconta Massimiliano alla stampa – Lo spettacolo nasce nella sua prima versione, Resilienza 2.0, subito dopo il primo lockdown, con la finalità di trasformare un’esperienza traumatica in ironia, con racconti di vita quotidiana. Poi ho preferito raccontare la resilienza in un’ottica diversa: la resilienza d’amore, la resilienza di vita. ‘Resilienza 3.0’ nasce da questo presupposto, racconta in che modo sono cambiate le nostre vite, e come noi siamo cambiati di riflesso».