Dopo “Pompei e l’Europa” Massimo Osanna rilancia con una scuola archeologica

Massimo Osanna dopo la Mostra "Pompei e l'Europa" e i lavori della Soprintendenza speciale informa che vi sarà una scuola internazionale di archeologia post laurea

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Massimo Osanna, l’archeologo alla guida della Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia, sembra finalmente essere l’uomo giusto per il riscatto archeologico italiano e dopo l’annuncio della Mostra internazionale “Pompei e l’Europa” rilancia nuovamente il suo mandato con una dichiarazione sconvolgente e neoterica: ricostruire a Pompei e negli Scavi stessi ciò che da lungo tempo è stato interrotto e cioè un’esperienza di studi e ricerca scientifica cosmopolita, una scuola archeologica provvista di un comitato scientifico di fama mondiale, di attività didattiche, di allievi, internazionali finalizzati a una formazione post laurea prassica.

Pompei avrà una scuola archeologica internazionale per la formazione post laurea prassica

Grazie a un finanziamento di 2 milioni di euro presto in arrivo, verrà proseguita la manutenzione degli scavi e l’arrivo più che prossimo di personale, il quale non solo lavorerà e si formerà, ma creerà un polo di maestranze e studiosi specializzati alla cura e alla valorizzazione dei siti archeologici. Massimo Osanna è professore di archeologia classica presso l’Università di Basilicata (Potenza/Matera) e oltre ad avere una trentennale esperienza accademica conseguita tra l’Italia, la Germania, la Grecia e la Francia ha ricoperto numerose responsabilità di ricerca sul campo in tutta Europa. Grazie la collaborazione del direttore del progetto europeo per gli scavi archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, Giovanni Nistri, è stato possibile rendere attiva una Soprintendenza da troppi anni addormentata, mentre Pompei crollava sotto il peso di un’umanità deteriorata e distratta.

Massimo Osanna è l’uomo che agisce con criterio a Pompei

Grazie alla riforma del ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini è stato possibile incominciare a far marciare le cose e l’esperienza di questi mesi non finirà qui. Allo scadere del 31 dicembre di quest’anno Massimo Osanna fa sapere che si ripresenterà al bando pubblico per la copertura della Soprintendenza speciale, in quanto il lavoro di rilancio archeologico non potrà essere concluso in pochi mesi. Attualmente la Soprintendenza speciale ha l’interesse a lavorare con le università e, come fa sapere Osanna, sta “insistendo per implementare l’organico dei suoi gruppi di lavoro con ingegneri strutturali e ingegneri idraulici. Dal 5 gennaio scorso lavorano a tempo pieno tre fabbri, grazie alla convenzione con Ales: stanno risistemando cancelli e recinzioni, eliminando quel degrado che tanto colpisce chi visita gli Scavi“. Dal 1 febbraio si avranno altre novità: “arriveranno altri 20 persone tra cui ingegneri, architetti e archeologi per la segreteria tecnica della Soprintendenza e si insedieranno 50 giovani tirocinanti voluti dal ministro Franceschini“. A questi ultimi verranno affidate le schedature dei reperti ai Granai del foro.

Restauri, personale e progetti di ricerca metteranno pianta stabile agli scavi

Per 2 anni grazie al fondo suddetto verranno affidati i fondi ordinari degli interventi alla copertura della manutenzione: ci saranno falegnami, muratori e operai generici che saranno impiegati alla messa in sesto degli scavi pompeiani. L’occasione del Grande progetto europeo deve essere sfruttata al massimo per, puntualmente, mantenere in buone condizioni gli Scavi per i prossimi anni a venire. Gli interventi ordinari del 2016 avranno la finalità di evitare i piccoli crolli, i quali vanno, comunque, preventivati in un’area che da oltre due secoli è investita dalle intemperie.

Le rovine sono destinate a crollare, cerchiamo di tenere in vita una città morta

I lavori proseguono eccellentemente e a un buon ritmo. Il sopralluogo nella Regio VIII ha dimostrato come l’area risponda bene agli interventi e come la supervisione costante e quotidiana dei tecnici della Soprintendenza faccia svolgere a pieno regime le operazioni: bauletti sulle creste dei muri, consolidamenti murari con malte compatibili, il restauro non invadente della Basilica.

La cosa importante per il futuro è che la Soprintendenza sia mantenuta senza la fagocitosi da parte di alcuna fondazione. La Soprintendenza deve coordinare e controllare direttamente e quotidianamente i siti in questione, può aprirsi alla collaborazione con privati locali e organizzati in fondazioni, ma è la prima che deve mantenere il ruolo direttivo di tutto il lavoro.

I passati interventi incompiuti verranno finalmente ultimati

Inoltre la Soprintendenza speciale sin da subito si occupa per il compimento di ciò che dovevano essere e non sono, ancora, diventati i padiglioni all’ingresso dell’Anfiteatro, l’ex Antiquarium e la Casina dell’Aquila. Grazie a un bando i padiglioni verranno forniti di un allacciamento elettrico e verranno in fine utilizzati a fini espositivi. Appena chiuso il contenzioso con il Consiglio di Stato l’ex Antiquarium diventerà la sede di installazioni multimediali sulle eruzioni vesuviane. Alla Casina dell’Aquila sorgerà il ristorante proprio degli Scavi archeologici di Pompei e negli spazi delle Terme del foro verranno messi in mostra i reperti archeologici giacenti nei magazzini.

A febbraio si chiudono i lavori alla Palestra e con un terzo lotto si instaurerà il Museo di Moregine, allestito con gli affreschi scoperti durante la costruzione della terza corsia autostradale.

Con i 21 milioni di euro di incassi dell’anno appena concluso verranno risistemate le aree verdi degli scavi archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia (2 milioni di euro), la pulizia dell’Area archeologica di Pompei (2 milioni di euro), la riqualificazione dell’antica spiaggia di Ercolano (4 milioni di euro), il restante per i lavori di restauro di Stabiae e Oplontis e ricerche al Tempio di Apollo e al Foro triangolare di Pompei.