Bianca e dormiente la petrosa Matera, conosciuta da tutti come “città dei sassi” patrimonio di inestimabile bellezza dove la natura ha lasciato la sua inconfondibile firma. Nel 1993 l’Unesco le mette gli occhi addosso e la dichiara Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Mel Gibson la volle, nel 2002, come location per il film”La passione di Cristo” evento che ne proiettò l’affascinante bellezza in tutto il mondo. Prima di lui ne fu rapito Pasolini che, nel 1964, vi ambientò “Vangelo secondo Matteo”.
Oggi è una gran sorpresa scoprirla Capitale europea della Cultura 2019, una proclamazione più che dovuta per la “citta di Pietra” che rappresenta da sempre una felice commistione tra architettura e natura. Sorpresa ancora maggiore è scoprire che tra gli addetti ai lavori, nel team della direzione artistica c’è un napoletano, il 37enne Agostino Riitano, stancamente considerato cervello in fuga. Ma finalmente un suo posto lo ha trovato. Anche se non è a Napoli, ha portato comunque alla vittoria una città del sud e la soddisfazione per il riuscito lavoro è grande.
ll programma culturale che il giovane ha messo in campo insieme all’affiatato team (Joseph Grima e Chris Torch sotto la guida generale di Paolo Verri) accompagnerà la città dal 2015 al 2022 e ruota intorno a parole chiave come frugalità, passione, limite, open future. Tra le tante idee in progress il giovane Riitano vuole ricordare il progetto del festival ‘Lumen’ dedicato alla relazione tra le tradizionali luminarie e le nuove forme di illuminazione delle metropoli, basato sul presupposto che l’illuminazione può anche essere autoprodotta. Per alcuni giorni Matera resterà completamente a luci spente. Un altro progetto si chiama ‘Dark skies’ sul rapporto tra produzione artistica e mondo della natura; Airport City si basa sul concetto di città volante di Tomas Saraceno con energia e palloni solari. E poi c’è ‘Onda’ che sposa musica elettronica e ripensamento degli spazi col progetto Biophilia della cantante islandese Bjork, che sperano di avere come ospite. Il mondo dell’associazionismo locale, i cittadini, sono coinvolti in questo progetto, e non è escluso che il nostro cervello partenopeo possa un giorno trasferirsi a vivere a Matera, come lui stesso dichiara.
Questa notizia rappresenta una possibilità di rilancio non indifferente per questa città, ma più generalmente per una regione, la Basilicata, davanti alla quale anche Cristo si fermò, una regione che non nasconde affatto le sue peculiarità, ma troppo spesso dimenticata, con una conformazione geografica ed una vita economica che non la aiuta ad emergere come dovrebbe e per di più svalutata da una componente migratoria giovanile altissima. Ma la storia di Agostino Riitano, ex cervello in fuga, aiuta la positività a farsi largo. E allora che open future sia!
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