Maurizio Marassi racconta la “sua verità” (VIDEO)

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L’ex vicepresidente sportivo del CN Posillipo chiarisce la sua posizione.

Il tempo mi darà ragione. Sono molto addolorato e deluso”. Esordisce così il dott. Maurizio Marassi,  già dimissionario socio e vicepresidente sportivo del CN Posillipo, nella conferenza stampa presso palazzo San Teodoro. Assistito dall’avv. Vincenzo Teresi, il non più dirigente rossoverde racconta “la sua verità”. Un chiarimento doveroso per fugare le ombre addensatesi in questi mesi e illustrare gli eventi che hanno preceduto l’elezione del nuovo presidente dopo la non ricandidatura di Marinella.

In base all’articolo 29 dello Statuto del Circolo di Mergellina, lo storico medico posillipino, per ben 34 anni sulla panchina del più vittorioso sodalizio cittadino, chiede l’attuazione della disposizione prevista: ottenere copia integrale di tutti gli atti del procedimento disciplinare e della decisione comminata dal Collegio dei Provibiri a suo carico. Il formale invito al rilascio dell’incartamento, avvenuto a mezzo di raccomandata AR, al momento è inevaso e senza riscontro. In ballo c’è la sua onorabilità e reputazione di uomo e professionista. Si chiede in sostanza il diritto (“al momento calpestato”) di conoscere il contenuto del provvedimento indirizzato al diretto interessato. Marassi attende quindi l’adempimento da parte del Circolo l’obbligo di comunicazione (di cui al summenzionato art. 29) e si appresta al compimento di passi ulteriori. “Sono disponibile ad un confronto pubblico con il presidente Bruno Caiazzo. Non al Posillipo, perché ritenuto persona non gradita”.

Ricorre più volte il termine chiarezza per esplicare il concetto ai presenti. “Ritengo di essere stato colpito dal punto di vista professionale. Contro di me è stata ordita una fronda interna. Si è scatenata una guerra intestina criticabile”. Il Presidente del Collegio dei Probiviri contestò, a mezzo raccomandata del 3 dicembre 2014, al dott. Marassi di aver manipolato e alterato l’elenco dei soci aventi diritto al voto, cancellando alcune crocette a matita in corrispondenza dei soci morosi, per consentire a questi ultimi di votare. Accusa respinta da sempre da Marassi. Questo l’oggetto della querelle in questione. Richiamati inoltre gli articoli 13 e 21, il legale Teresi ribadisce che nessuna norma dello Statuto prevede che, per il solo ritardo nel pagamento dei contributi sociali, il socio possa essere privato dell’elettorato attivo, non esistendo – a detta dell’avvocato difensore- “la regola della preclusione”. “Oggi si chiude una pagina della mia vita. Un giorno mi auguro” –la chiosa finale di Marassi- “di poter festeggiare in nome del Posillipo”.