Sarri | Come in un’appassionante gara di Formula 1: sorpassi e controsorpassi. Ipotesi e rumors sul futuro della panchina della Juventus, la più ambita d’Italia, continuano a susseguirsi senza sosta e ogni giorno sembra che un nome prenda quota, salvo poi essere superato da un altro. Tra indizi e suggestioni, incontri e contatti, trattative vere e presunte di certo non c’è ancora nulla. La dirigenza bianconera lavora sottotraccia per individuare il nome in grado di raccogliere la pesantissima eredità di Massimiliano Allegri, ma anche se di commenti ufficiali ovviamente non ce ne sono, qualcosa -seppur lentamente – si muove. La corsa alla successione del toscano, al momento, vede sempre in pole Maurizio Sarri e Simone Inzaghi. Più defilati Mauricio Pochettino e José Mourinho, in discesa le quotazioni di Sinisa Mihajlovic, tramontata la strada che porta a Didier Deschamps che si è chiamato fuori, il grande sogno resta sempre Pep Guardiola. Il nome dello spagnolo è quello che scatena di più la fantasia del popolo bianconero. Ma nelle ultime ore si tende a non escludere più Antonio Conte, anche se il grande ex ha già un accordo con l’Inter e avrebbe firmato un pre contratto. E’ bastata la voce di un presunto incontro tra il salentino e Paratici per rimetterlo in corsa. Ma solo un clamoroso colpo di scena potrebbe allontanarlo da Milano.La novità di giornata riguarda le dichiarazioni di Sarri.
Il tecnico ex Napoli si è presentato in conferenza stampa per il media day della finale di Europa League contgro l’Arsenal, in programma la prossima settimana a Baku e ovviamente non è sfuggito alle domande sul suo futuro. Per i media inglesi, del resto, la sua candidatura è quella più forte. E il mister con la sigaretta ha fatto intendere che, dopo la sfida, aspetta un confronto con il club. “Ho ancora due anni di contratto, non ho contatti con altri club”, ha spiegato. “Sono concentrato sulla finale, non posso sapere quello che succederà dopo. Dovrò parlare con la società, voglio sapere se sono contenti e soddisfatti di me. E’ nomale che ci si confronti, succede ovunque”.
Ma nel suo caso la chiarezza è fondamentale, perché il suo destino sembra fortemente legato al destino della gara di Baku. E lo ha fatto capire senza troppi giri di parole: “Se dovessi essere giudicato da una partita, andrei via subito. Ma non penso di giocarmi tutto in questa finale: non sarebbe corretto”. In ogni caso il tecnico ha dichiarato di essere “felice di restare in Premier con il Chelsea, è uno dei club più importanti d’Inghilterra. Se per il mio stile di gioco preferirei tornare in Italia? Non capisco perché, negli ultimi 2 anni il City ha vinto tutto ed ha uno stile di gioco simile a quello che ho in mente io, penso che possiamo giocare il mio tipo di calcio anche qui in Inghilterra”. Ma la sensazione è tornare a praticare il ‘Sarriball’ nella sua Italia non gli dispiacerebbe affatto. Il totoallenatore continua. Con buona pace dei tifosi del Napoli, che rischiano di dover digerire un altro ‘tradimento’ dopo quello di Higuain.
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