“A raccontarla tutta, la storia dell’Annurca è davvero speciale”. Così scrive l’autrice del blog Partenope@, dedicato a Napoli e alle sue bellezze, la quale, dopo aver partecipato alla sagra della mela (annurca) di Maddaloni, ha deciso di raccontare la storia (polemiche sulla denominazione Igp a parte) della mela più antica del mondo, dalle sue origini (le terre che le hanno dato i natali) alla vita stessa della mela annurca, dalla scelta del nome alla cura e all’amore che servono per renderla unica.
La mela annurca viene raccolta a mano, staccata dal ramo quando è ancora acerba, prima che cada a terra. Poi viene distesa su uno strato di paglia mista a terra e rigirata di tanto in tanto per permettere al sole di baciarla e renderla rossa. Occorre un mese circa affinché l’annurca diventi della giusta sfumatura rossastra.
L’annurca è una mela antichissima: di lei parlava addirittura Plinio il Vecchio, che la “collocava” nella zona di Pozzuoli, e la chiamava “mela orcula”, dove “orcula” sarebbe l’aggettivo di “orco”, che fa riferimento al lago d’Averno, anticamente identificato con la porta degli Inferi. Questa sua provenienza sarebbe confermata anche dalla più antica etimologia greca: “orcula” discenderebbe infatti dal greco “orkane”, che significa “recinto”, “luogo da cui non si può uscire”. Che, secondo l’autrice dell’articolo, farebbe riferimento non soltanto al “recinto” in cui le mele sono contenute durante il loro periodo di maturazione, ma anche a un altro “luogo chiuso”, “da cui non si può uscire”, quel “luogo senza ritorno” che è l’Ade degli antichi, la cui porta di ingresso era proprio su quella stessa terra, nei pressi del lago d’Averno, che alla mela annurca dava i natali.
La denominazione di “orcule”, derivata da questa antica parola greca, “orkane”, si sarebbe poi evoluta in “anorcole”, e infine in “annurche”. “Mettiamoci in più il fatto che per giungere a maturazione toccano la terra, e non devono marcire: sono eterne, e forse il simbolo rinnegato di una cultura intera quando la cristianità sbarcò con San Paolo proprio a Pozzuoli” spiega l’autrice. “Così, la mela annurca è la mela di Eva per eccellenza: il morso alla conoscenza che la prima donna diede è in fondo un divieto al sapere di una cultura pagana”. Ecco spiegata la storia della mela annurca, una storia millenaria, che ha origine nel mito dell’origine dell’umanità. Per leggere l’articolo completo sul blog Partenope@ clicca qui.
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