
A 34 anni dall’uccisione di Filomena Morlando, assassinata il 17 dicembre 1980 a soli 25, si è fatta memoria nel modo più giusto con gli alunni dell’Istituto Maristi, che accoglie il Presidio di Libera Giugliano intitolato alla giovane donna.
Mena, com’era chiamata dai suoi familiari e dagli amici, trovò la morte da vittima innocente per essersi trovata in strada, durante conflitto fuoco in un agguato a Francesco Bidognetti boss del clan dei casalesi, attualmente al 41 bis nel carcere di Parma.
Francesco Bidognetti, negli anni 80 era in soggiorno obbligato a Giugliano mentre si trovava all’altezza della chiesa di Sant’Anna, ed alcuni sicari, della fazione avversa iniziarono a sparare contro di lui, non esitò a farsi scudo con il corpo di Mena che rientrava a casa essersi recata in lavanderia. Mena morì così, con una pallottola che non era destinata a lei, in una guerra che non era la sua, tra l’indifferenza e l’omertà della gente. Colpevole solo di essere uscita da casa.
Mena Morlando: la ricordiamo così
Mercoledì 17 dicembre 2014 a 34 anni dall’assassinio, per ricordare Mena Morlando, con gli alunni dell’Istituto Maristi, il direttore Domenico Vitiello , Stefano Divina , i fratelli di Mena, Marco, ed Angelo, Bruno Vallefuoco referente Libera Memoria, Anna Copertino Referente Libera Giugliano Presidio “Mena Morlando ” ed il dirigente del Commissariato di Polizia di Giugliano Pasquale Trocino, si è unito anche il Questore di Napoli Guido Marino, che ha partecipato alla messa con i ragazzi ed ha dato un segnale importante per i giovani giuglianesi: “La gente perbene deve lottare contro la camorra non avere paura, non farsi intimorire o assoldare Il nostro compito è quello invece di assicurarli alla giustizia“.
RoadTv Italia ha partecipato alla commemorazione di Mena Morlando, ai nostri microfoni il Questore Guido Marino.