VIDEO di grande emozione con interventi di Raffaele Cantone, Bruno Vallefuoco, Francesco Morlando, Ilaria Ascione, Giovanni Pianese, Geppino Fiorenza e tanti altri.
Io non sono di Giugliano, sono di Napoli, sono circa trenta i chilometri che mi separano da li, eppure io sento di appartenere a quella terra, la terra dei Casalesi, quella terra tanto devastata dai rifiuti, dai roghi ma soprattutto dall’omertà, quella atavica, antica che volta lo sguardo all’efferatezza della violenza della camorra.
Quella stessa camorra che il 17 dicembre del 1980, uccise Filomena Morlando una giovane donna di 25 anni. Mena, come la chiamavano i familiari e gli amici, si è fermata li a quella sera, “la persona sbagliata la posto sbagliato” come qualcuno ha scritto è vero.. ma cosa significa??? di sbagliato ci sono solo due camorristi, di due bande rivali che si sparano contro, e di uno in particolare, tale Francesco Bidognetti, che prende come scudo una giovane donna che si appresta a casa, di rientro dalla lavanderia.
Mena è morta cosi….usata come scudo umano, lasciata sui gradini di una chiesa, unica testimone di quello che accadeva. Ferita da un proiettile al capo. Come si può morire cosi? Perchè? Ma soprattutto, come è possibile che nessuno abbia visto nulla?? Come si può tacere .e poi parlare solo per infangare Mena???
Ancora oggi, non è stata fatta chiarezza su quella storia. Sarà, il Magistrato Dott. Raffaele Cantone, all’epoca dei fatti giovane studente, che nel suo primo libro “Solo per giustizia” racconterà di Mena e di come sia stata uccisa.
Il 20 dicembre dalle 15.30, la città di Giugliano, partendo da Piazza Matteotti, dopo aver ascoltato l’omaggio degli studenti della Scuola “Giuseppe Impastato” e degli allievi dell’Ass. Culturale Musicale “Illimitarte“; ha ricordato la giovane Filomena Morlando,vittima innocente di camorra, alla presenza del fratello Francesco Morlando a Bruno Vallefuoco, del Coordinamento Campano dei familiari vittime di criminalità, di Geppino Fiorenza, referente regionale di Libera Campania, del Movimento “Contro le mafie”, presidio di Libera a Giugliano, e del magistrato Raffaele Cantone.
Tutti intervenuti alla cerimonia di messa in posa, della targa a memoria di Mena, in Via Monte Sion, a pochi passi dalla casa paterna di Mena. Ed è stato il magistrato Raffaele Cantone, che per primo ha parlato di Mena, a scoprire la lapide, ed a leggerne il contenuto.
Oggi, tutti uniti, per non dimenticarla e non dimenticare il dovere-diritto di combattere la criminalità organizzata in ogni sua forma ed espressione, perché la verità non faccia paura, perché si trovi il coraggio di dire: combattiamo la camorra e vinciamola, parlandone, senza omertà, senza i silenzi, con dignità, facciamola vacillare con la nostra forza, la forza delle brave persone, di crede nella legalità e ne ha fatto uno stile di vita, perché anche a Giugliano ci sono le “brave persone“, perché non sarebbe giusto, che ancora una volta un’innocente finisca la sua esistenza per un proiettile che con lui non c’entra niente.
Anna Copertino
supporto tecnico di Paolo Zampaglione
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