Il fermato per l’omicidio del 19enne, risultato totalmente estraneo alla vicenda avvenuta a Mergellina, è figlio di un affiliato al clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013.
Omicidio aggravato dalle modalità mafiose il reato contestato al giovane sottoposto a fermo nell’ambito dell’uccisione di Francesco Pio Maimone, il 19enne ucciso da un colpo di pistola al petto sul lungomare di Mergellina a Napoli. Il fermato è figlio di un affiliato al clan Cuccaro, deceduto in un agguato di camorra nel 2013.
Ad eseguire il decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, la Polizia di Stato. Il provvedimento è stato emesso a conclusione delle indagini condotte dalla Squadra mobile, coordinata dalla Dda, in seguito all’omicidio del 18enne avvenuto nella notte del 20 marzo scorso in via Caracciolo, a Mergellina.
Gli accertamenti svolti hanno evidenziato che, nei pressi dello chalet si sono affrontati due gruppi di giovani a seguito di una lite per futili motivi. L’indagato che ha partecipato alla lite, nell’allontanarsi dal luogo, avrebbe estratto una pistola esplodendo diversi colpi d’arma da fuoco. Uno dei colpi esplosi ha ferito mortalmente il diciannovenne che è risultato totalmente estraneo alla vicenda.
L’indagato, nella giornata di lunedì, si era reso irreperibile ma è stato rintracciato ieri dai poliziotti della Squadra Mobile e del Commissariato San Giovanni presso un’abitazione di alcuni conoscenti nel quartiere di Ponticelli.