Ancora incertezze sulla tutela del ruolo dei magistrati onorari.
La magistratura onoraria svolge in tutti i Tribunali italiani una funzione di fondamentale importanza: oltre il 70% dei giudizi innanzi al Tribunale monocratico e ai Giudici di Pace è demandato ai Magistrati onorari.
La figura nasce come soggetto al quale delegare reati ritenuti parva materia, ma le funzioni sono state nel tempo ampiamente allargate, fino alla loro collocazione negli uffici di Procura per la definizione degli affari semplici. A fronte di ciò, però, non sono intervenuti provvedimenti di adeguamento con riferimento, tra l’altro, a ferie, malattie, previdenza, maternità.
Non a caso, l’Unione europea, con due procedure di infrazione, ha decretato l’urgenza di dare alla categoria il riconoscimento quali magistrati europei a tempo indeterminato.
Eppure l’Italia persevera nella sua inadempienza.
La riforma Cartabia, ha aperto uno spiraglio di luce alle istanze della categoria, introducendo norme che riconoscono una equiparazione, sotto il profilo fiscale e previdenziale, ai lavoratori dipendenti, prevedendo per la riconferma una prova valutativa.
Nella bozza di bilancio era inserita la regolamentazione della stabilizzazione dei magistrati onorari, ma il testo definitivo no reca indicazioni sulla quantificazione degli emolumenti da erogare. Dalle indiscrezioni trapelate, pare che vi sarà uno slittamento e un disegno di legge collegato alla manovra dovrebbe essere presentato a breve.
A ogni modo, allo stato, i magistrati ordinari sono ancora pagati con acconti e nello stipendiale di dicembre non risultano caricati i conguagli relativi a un anno di stipendi e al versamento della previdenza, sebbene previsti dalla legge Cartabia in vigore dal gennaio dello scorso anno.
Questo atteggiamento non fa che alimentare un sentimento di sostanziale sfiducia e malcontento.
Un cambiamento di rotta è atteso ormai da troppo tempo.
A fronte delle forti incertezze per lo status non riconosciuto e l’incertezza sulla natura e l’entità dei compensi, c’è chi ha deciso di abbandonare il ruolo.
In attesa del disegno di legge che dovrebbe essere pubblicato a breve, vi è grande fermento nella categoria, che preannuncia proteste e ulteriori azioni, anche attraverso l’intervento della Corte di giustizia.
Meritocrazia Italia condivide e supporta le richieste dei magistrati onorari. Non vi siano margini di tolleranza per la compressione di diritti costituzionalmente garantiti.
Sia finalmente il momento per il risanamento delle iniquità reiterate, al fine di ridare dignità alla categoria con il riconoscimento delle garanzie che spettano a chi contribuisce al buon funzionamento della Giustizia.
Stop war.
Roma, lì 22 Novembre 2023
Meritocrazia Italia