Il Presidente di Meritocrazia Italia Walter Mauriello commenta la manovra di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri.
“Le misure già introdotte dal decreto Aiuti quater non bastano. Occorre intervenire in maniera ancora più decisa per contrastare la crisi energetica, favorendo politiche di risparmio e contenimento dei consumi. Il Governo non dovrebbe arretrare rispetto ai propositi elettorali. È giunto il momento di dare fiducia ai cittadini (e non agli evasori) con misure che agevolino l’adempimento dei debiti verso lo Stato”. Lo afferma il Presidente di Meritocrazia Italia Walter Mauriello commentando la manovra di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri.
“C’è chi non potrà mai pagare la somma richiesta, e ciò non riguarda solo i minimi importi. Gli imprenditori per pagare cartelle (quasi) raddoppiate nell’importo con sanzioni e interessi dovrebbero liquidare la propria attività o evitare di pagare i propri dipendenti. A questo punto – prosegue – sarebbe importante fare uno scrutinio dei crediti che lo Stato deve ancora riscuotere e fare, per ogni posizione, una proposta di definizione (oggettiva e documentale) che porterà alle casse dello stato un effettivo beneficio. Chi non osa pensando di agevolare gli evasori non è a conoscenza della effettiva criticità della gestione del debito verso l’erario, che riguarda una grande fetta della popolazione e non gli evasori”.
“Ad esempio, chi è contemporaneamente creditore e debitore verso le società pubbliche – spiega Mauriello – dovrebbe immediatamente avere un vantaggio di gestione delle cartelle di pagamento con abbattimento anche della sorta capitale, se dovesse dimostrare che il mancato pagamento deriva proprio dall’inadempimento della p.a. Questa è la reale Giustizia che lo Stato dovrebbe perseguire, fuoriuscendo dalle logiche demagogiche di contrasto elettorale”.
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“Va risolta in primis la vexata quaestio della flat tax, che, per un verso, potrebbe effettivamente ridurre la pressione fiscale per famiglie e imprese, ma, dall’altro, se non ben congegnata, potrebbe portare a squilibri a danno di contribuenti a reddito basso ma non tale da poter essere escluse dalla tassazione.
È pubblica da tempo la posizione di Meritocrazia Italia, che, oltre a tutto quanto già proposto, reputa essenziale consentire una determinazione del reddito imponibile con deduzione dei costi dai ricavi e non da coefficienti forfettari; considerare la possibilità di introdurre due aliquote per ovviare a soglie di esclusione per i redditi più bassi, e non alleggerire troppo i redditi più alti, tale possibilità permetterebbe una gestione più egualitaria del criterio di progressività di imposta; adottare una tassazione sul reddito di impresa estendendo la flat tax per fatturati sono a 150.000 euro (vendita di beni) e € 100.000 per la prestazione di servizi” spiega Mauriello.