Le parole con cui il presidente di Meritocrazia Italia, Walter Mauriello, ha chiuso sul palco la prima sessione di lavori del terzo congresso dell’associazione, in corso a Silvi Marina.
“La domanda che non vorrei mi venisse fatta? ‘Cosa farà Meritocrazia alle prossime elezioni?’”. Lo ha detto il presidente di Meritocrazia Italia Walter Mauriello chiudendo sul palco la prima sessione di lavori del terzo congresso dell’associazione, in corso a Silvi Marina. Quello del futuro di Meritocrazia Italia, un suo eventuale impegno in politica, è l’argomento che aleggia al congresso del movimento di cittadinanza attiva, nato 3 anni fa e che conta già oltre 6000 iscritti.
Persone che, su base volontaria, investono il proprio tempo e anche risorse, per analizzare problemi ed elaborare soluzioni da proporre alle istituzioni. Un super lavoro che, nell’anno della pandemia, ha prodotto 127 comunicati sugli argomenti più disparati: lavoro, economia, giustizia, coesione sociale, parità di genere.
Un salto, o svolta, che sembra ancora lontano. “Il traguardo? Andare al governo”, afferma Mauriello, scherzando ma non troppo, tanto da suscitare l’applauso della platea. “Nel percorso c’è la risposta, ma non c’è l’assillo”, aggiunge.
Una platea giovane quella di Meritocrazia Italia. Sono tanti infatti i giovani laureati e preparati in vari campi che si sono avvicinati all’associazione, vista come un mezzo per far arrivare le proprie idee alle istituzioni. Con la stella polare di far emergere il merito.
Una platea appassionata, che, oltre agli applausi, riserva spesso ai partecipanti ai dibattiti lo sventolio di bandiere dell’associazione. Una platea, infine, completamente covid free, formata da tutti negativi al covid, dal momento che all’accesso è stata richiesta a tutti i partecipanti l’effettuazione del tampone, a cui ha provveduto la Asl 2 Abruzzo.