È all’evidenza la riduzione delle quote di mercato occupate dalle imprese italiane in diversi settori d’esportazione. La contingenza del recente stato emergenziale e delle conseguenti politiche discriminatorie praticate dai potenziali acquirenti è stata decisiva. Ma si tratta soltanto di una tra le ragioni alla base del problema. Si aggiungono, tra l’altro, un cronico difetto di digitalizzazione delle attività delle PMI italiane e la scarsa conoscenza di tutti quegli strumenti di incentivo all’internazionalizzazione già predisposti e a disposizione.
Sull’esigenza, avvertita oggi con maggior vigore rispetto al passato, di definire linee guida utili a superare le criticità, lo scorso 8 giugno è stato firmato il c.d. Patto per l’Export, con coinvolgimento dei Ministeri interessati al tema dell’esportazione dei prodotti italiani, delle principali associazioni di categoria e, più in generale, di tutte le istituzioni (anche) governative in grado di contribuire allo sviluppo dello specifico settore. Rilanciare nel mondo il Made in Italy, vanto nazionale, rientra tra le priorità. Meritocrazia Italia mostra condivisione per le linee strategiche tracciate in tale sede, nella consapevolezza che, per traguardare i propositi di adeguamento del sistema dell’export italiano al mutamento costante del mercato e di più agevole accesso delle PMI ai mercati esteri, sarà necessario
– comprendere l’importanza di un coordinamento delle azioni, ad esecuzione tempestiva, con rafforzamento del dialogo tra gli organismi coinvolti (organi istituzionali e categorie imprenditoriali);
– migliorare la qualità della comunicazione strategica, perché il valore del singolo prodotto può contribuire a dar prestigio all’immagine dell’intero Paese;
– puntare sulla promozione integrata di filiere nel loro complesso;
– incentivare l’innovazione e il ricorso a strumenti tecnologici di produzione, comunicazione e relazione;
– promuovere, anche mediante meccanismi premiali, progetti innovativi;
– implementare il sistema informativo e di formazione degli imprenditori italiani, perché possano conoscere e sfruttare le misure esistenti e di prossima definizione a sostegno dell’internazionalizzazione;
– potenziare i sistemi di e-commerce, oggi punto debole del mercato delle PMI italiane;
– modernizzare il sistema fieristico, anche mediante una progressiva digitalizzazione e nuove partnership con poli fieristici esteri, con diversificazione dei piani per settori e programmi speciali di incoming di buyer stranieri;
– incrementare le risorse pubbliche al servizio dell’internazionalizzazione;
– prestare adeguamento continuo del piano strategico rispetto all’evoluzione delle esigenze.
Una concreta ed effettiva attuazione del Patto per l’Export potrebbe rivoluzionare il modo di concepire l’esportazione e spiegare particolare utilità specialmente per quei settori che maggiormente hanno risentito degli effetti della pandemia degli scorsi mesi e quelli più innovativi.
Meritocrazia Italia auspica che al documento corrispondano azioni efficaci e in tempo reale, in risposta alle esigenze correnti del mercato. Perché questo sia possibile è indispensabile che tutte le parti coinvolte e soprattutto i rappresentati istituzionali diano impulso fattivo alle linee programmatiche, affidando a figure professionali adeguate il monitoraggio della gestione e dell’andamento del Patto. Lo sviluppo di ogni settore è affidato alla competenza di chi avrà l’onere di coordinare l’attuazione delle nuove strategie di export nel futuro prossimo.
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