Covid, Meritocrazia Italia: “Lo Stato si assuma la responsabilità dell’introduzione dell’obbligo vaccinale”

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Meritocrazia Italia

Meritocrazia Italia continua a invocare maggiore serietà da parte dello Stato, che assuma la responsabilità dell’introduzione di un obbligo vaccinale.

“La campagna per la somministrazione della dose ‘booster’ dei vaccini è già stata avviata. Si discute anche dell’opportunità di procedere alla vaccinazione dei giovanissimi. Negli ultimi giorni, la curva dei contagi sembra tornata a crescere e, insieme, tornano ad aumentare le preoccupazioni. Meritocrazia Italia mostra da sempre consapevolezza dell’importanza di accedere alla vaccinazione anti-Covid, essenziale per il definitivo superamento di un’emergenza sanitaria che si protrae ormai da troppo. Per altro verso, tuttavia, sollecita misure ispirate a ragionevolezza e non discriminatorie, e invoca maggiore trasparenza informativa”. Così in una nota Meritocrazia Italia.

“Da sempre convinta che il primo prezioso contributo provenga dall’impegno dei singoli, Meritocrazia – spiega la nota – sollecita i cittadini a percorrere la strada della prudenza. Confida in condotte di responsabilità, nell’interesse proprio e altrui. Per contro, però, continua a invocare anche maggiore serietà da parte dello Stato, che assuma la responsabilità dell’introduzione di un obbligo vaccinale oggi di fatto surrettiziamente indotto dalla necessità di certificazione verde per l’accesso ad attività e servizi. A ogni modo, il green pass è strumento utile, ma non può esaurire la strategia di ripresa”.

Inoltre, prosegue Meritocrazia Italia, “come già rilevato fin dall’inizio della fase emergenziale, Meritocrazia Italia reputa essenziale: definire migliori ed effettive strategie di contact tracing e potenziare la farmacovigilanza attiva sui soggetti vaccinati; prevedere controlli periodici, in particolare attraverso analisi sierologica standardizzata e a un prezzo ragionevole, al fine di verificare se una persona è già entrata in contatto con il virus (qualora non vaccinata) o se presenti una risposta anticorpale adeguata; conoscere con maggior precisione il gradi di immunità raggiunto (in relazione alla presenza di anticorpi); rilasciare il green pass anche a persone non vaccinate ma che manifestino la presenza di anticorpi paragonabile o superiore a quella sviluppata normalmente con la vaccinazione; rilasciare il green pass per un periodo superiore a un anno ai soggetti che presentino la persistenza di anticorpi in quantità adeguata anche dopo un anno dalla prima dose di vaccino; accompagnare al green pass rilasciato a soggetto vaccinato la richiesta del tampone antigenico rapido o molecolare in casi in cui il rischio di contagio è particolarmente elevato, come per la partecipazione ad eventi con grandi numeri di persone”.

Inoltre, continua Meritocrazia Italia, “potenziare i controlli e accrescere il più possibile un reale e sentito senso civico di responsabilità, anche da parte delle aziende, incentivando quelle che fanno educazione, che richiedono il vaccino per tutti e controllano la validità del green pass a tutti i dipendenti e collaboratori, anche per le persone che lavorano in smart working, pensando agli impatti non solo verso il personale sul lavoro, ma verso l’intera collettività”.