Mertens: “Napoli è casa mia, puntiamo all’Europa League. E sullo scudetto…”

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Dries Mertens racconta il suo rapporto con città e squadra, dimostrando di non avere alcuna intenzione di voler andar via.

“A Napoli sono cresciuto, amo la città e mi sento a casa mia”. E’ una dichiarazione d’amore pubblica quella di Dries Mertens ai microfoni di Radio Kiss Kiss. L’attaccante del Calcio Napoli racconta il suo rapporto con l’ambiente sia emotivamente che professionalmente.

“Sono qui da 6 anni, la gente mi ha dato un affetto enorme e mi ha adottato come un napoletano vero. Sono felice di tutto questo amore che mi ha aiutato a maturare soprattutto come uomo. Per me Napoli oggi è una casa”.

“Oltre a questo sono cresciuto anche sotto il profilo tecnico. Ricordo che nei primi anni giocavo di meno, poi gradualmente mi sono inserito ed affermato sempre di più fino a disputare gli ultimi due anni davvero alla grande”.

La crescita di tutto il gruppo

“Io penso che in questi 6 anni sia cresciuta tutta la Società, la rosa e il gruppo. Abbiamo in squadra talenti assoluti e sono convinto che su questa strada potremo tagliare traguardi importanti in futuro”.

C’è rammarico per la Champions?

“Non siamo stati fortunati, abbiamo disputato un girone bellissimo, abbiamo giocato un gran calcio e siamo usciti per un soffio affrontando a testa alta avversari fortissimi. Adesso punteremo alla Europa League perché possiamo arrivare lontano”.

La Juve sembra irraggiungibile al momento:

“Sicuramente loro hanno una grande potenza economica ed è difficile per tutte poter competere. Noi dobbiamo pensare alla nostro cammino cercando di vincere quante più partite sarà possibile. Di certo manca un intero girone e proveremo ad avvicinarci alla Juventus. La scorsa stagione abbiamo dato battaglia fino alla fine e ci proveremo anche quest’anno”.

Adesso di ricomincia dalla Coppa Italia:

Sì, il Sassuolo è un avversario difficile e dovremo subito riprendere al massimo perchè ci teniamo aa andare avanti anche in Coppa Italia

Infine un commento sul razzismo e il caso Koulibaly:

“Io conosco Kalidou e so quanto sia sensibile verso questo tema. Nello spogliatoio di San Siro l’ho visto affranto e triste, ma non per l’espulsione ma per aver avuto la sensazione di aver perso la battaglia contro i razzisti. Questo è un problema che riguarda tutti e che il calcio italiano deve risolvere al più presto”.

fonte: sscnapoli.it