“Ci sei per un aperitivo più tardi?” domanda ormai di consuetudine tra i ragazzi di oggi. “Ok, e dove ci vediamo?” “Alle 19.15, in Chiesa naturalmente!” Sì, proprio così, in Chiesa, una location perfetta per un momento assolutamente innocente di pura convivialità e socialità, soprattutto se i protagonisti dell’evento sono i giovani, il vero motore del mondo. Ecco la splendida iniziativa colta da un giovane francescano di Urbino, Fra Andrea Ricatti, per far avvicinare gli studenti universitari alla Chiesa. Idea assolutamente vincente oserei dire, visto che ha riscosso un enorme successo e partecipazione tra i giovani del posto e non solo, grazie al passaparola che l’ha reso virale nelle zone marchigiane. Scandalo? Atto blasfemo? Assolutamente no ragazzi, non dimentichiamo che nei primi secoli della storia del cristianesimo i fedeli si radunavano spesso nelle case per dire messa e poi restare a cena insieme, era l’occasione per dialogare, stare insieme come una vera comunità, soprattutto durante il periodo delle persecuzioni, quando ancora non esistevano delle chiese. Eppure non sempre le cose vanno sempre nel verso giusto, la nostra società è ancora prigioniera di una grettezza e chiusura verso il cambiamento, non riesce ad andare di pari passo con l’evolversi del mondo. Perchè? In breve, varie polemiche si sono succedute nel corso di questi giorni, nonostante poi quest’aperitivo post messa dura già da un anno, e per cosa? Una semplicissima locandina affissa in Chiesa dove si è “osato” accostare la liturgia del vino con dei calici di Spritz … “Se nei testi religiosi l’acqua si trasforma in vino a Urbino la messa diventa un passepartout per lo spritz”. Del tutto inimmaginabile che nel 2024, nel clou della rivoluzione culturale, ci si aggrappi ancora a delle regole imposte da una società vecchia di secoli, e in alcuni casi, del tutto prive di fondamento logico. No, non può essere così, in tanti seguono la religione come un qualcosa di assolutamente intoccabile, inviolabile, seguono la massa come un branco di pecore verrebbe da dire, e magari senza neanche sapere chi o cosa si sta seguendo, senza conoscere e senza voler conoscere la storia: non tutti sanno ad esempio che Gesù come uomo è stato un vero e proprio rivoluzionario della cristianità, ha “rivoluzionato” il modo di intendere la religione ebraica dei suoi contemporanei! A soli 12 anni discuteva della Legge con i Dottori di Israele, nel Tempio di Gerusalemme (cosa allora inaccettabile) per dirne una; al mondo di allora ha annunciato che Dio è Padre amorevole di tutti gli esseri umani, proprio contro chi venerava un Dio con caratteristiche umane non sempre positive … più rivoluzione di così! Tutta la sua vita è stata una “contestazione pacifica” del modo di vivere di allora, dovremmo ricordarlo tutti!
Riporto qui allora l’intervista che gentilmente Fra Ricatti ha concesso per i lettori di RoadTv Italia:
Don Andrea, un frate moderno, aperto al mondo dei giovani: si presenti ai nostri lettori
Ciao a tutti, sono padre Andrea Ricatti, originario di Barletta e sono un frate minore responsabile della parrocchia universitaria di Urbino.
Come nasce l’idea dello spritz post messa? Ha funzionato?
L’iniziativa è nata lo scorso anno, proprio perché volevamo vivere un momento di fraternità con tutti coloro che partecipavano alla messa domenicale che è quella degli universitari. Come nell’antichità, le prime comunità cristiane, dopo l’eucarestia condividevano i pasti insieme, anche noi abbiamo pensato che dopo la messa (che ribadisco per noi è centrale e primaria) di offrire un’apericena a tutti coloro che volevano fermarsi per vivere un momento fraterno.
Tanti sono gli applausi che ha ricevuto in merito a questa sua iniziativa (me compreso), ma anche alcune critiche si sono fatte spazio … cosa risponde a chi ha dato un giudizio negativo?
Che capisco la sensibilità di alcuni che hanno sottolineato la propria visione e le proprie critiche, ma noi non volevamo offendere nessuno con questa iniziativa. Dispiace se c’è stato questo malinteso.
Personalmente ho sempre immaginato Gesù come quello interpretato da Jeremy Sisto nel film Jesus, una persona del tutto aperta verso i giovani e contro delle stesse regole imposte da una chiusura mentale (vedi la scena del Tempio dove butta tutto per aria). Chi è Gesù per Lei? E come vedrebbe secondo Lei questa Sua iniziativa?
Ti rispondo con le parole di Pietro che sono nel Vangelo di oggi (domenica): “Signore da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna”. Per quanto riguarda questa iniziativa penso che abbia sorriso sostenendola, ma suggerendoci di tenere conto della sensibilità di tutti, perché Lui vuole prima di tutto l’unità della Sua Chiesa.
Il periodo storico attuale è carico di drammi, che crescono a dismisura, tra violenze, guerre, e tanto altro … non sarebbe il caso di pensare a problemi più gravi piuttosto che criticare un semplice aperitivo in comunità?
E’ vero che ci sono state delle critiche, ma ci sono stati anche commenti di chi approvava l’iniziativa. Quando si ha una notizia, l’opinione pubblica si divide e ognuno cerca di dire la propria. Rispettiamo il pensiero di tutti.
Cosa ne pensa dei giovani di oggi?
Che i giovani hanno una bellezza, e proprio per aiutarli a scoprirla c’è bisogno di adulti che camminino accanto e che gli ricordino di questa bellezza. Non dobbiamo mai smettere di credere nei giovani, non dobbiamo mai smettere di ascoltare i giovani, non dobbiamo mai smettere di camminare accanto. Dobbiamo farli sentire a casa, in famiglia.
In un mondo spesso privo di punti fermi, spesso “liquido” per dirla alla Bauman, in cosa credono i giovani oggi?
I giovani portano nel cuore tante domande, e sono alla ricerca della propria gioia. Ecco perché noi dobbiamo metterci in ascolto di queste domande, proprio per accompagnarli alla meta della propria vita, al loro compimento; far in modo che ogni giovane possa fiorire e avere una vita piena e gustosa.
Ha già in mente altri progetti per coinvolgere i giovani e farli avvicinare alla Chiesa?
La mia testa è un gran frullatore: ci sono già iniziative avviate (a breve uscirà la locandina con le iniziative dell’anno) e altre arriveranno nei prossimi mesi.
Ringraziando ancora Fra Ricatti per la sua disponibilità, direi che per la Chiesa e per alcuni fedeli è suonata prepotentemente una campana, ben più forte di un classico campanile: è giunta l’ora del cambiamento, di rinnovarsi! Se un classico richiamo alla religione non riscuote tanto consenso tra i giovani ma, se accompagnato da un evento per loro piacevole corrono in massa, allora vuol dire che forse forse sarebbe magari il caso di trovare un giusto equilibrio tra tradizione ed innovazione, accogliendo il nuovo abbinandolo al vecchio, senza per questo apparire blasfemi, solo così la Chiesa potrà essere ancora un vero punto di riferimento per tutti, giovani e non, e il successo dell’iniziativa di Fra Ricatti ne è un vero esempio.