Il fenomeno potrebbe comportare l’ingresso di numerose perturbazioni in discesa dall’Atlantico, rendendo l’avvio dell’autunno piuttosto piovoso
Dopo un’estate “all’italiana“, mite ma con qualche picco di caldo soprattutto in agosto, ci si comincia a chiedere “che tempo farà nei prossimi mesi” o almeno quale sarà la tendenza dell’autunno. “Prendendo come riferimento le mappe stagionali e i principali indici atmosferici – spiega Mattia Gussoni de iLMeteo.it – emerge subito una presenza anomala che potrebbe stravolgere i prossimi mesi: si tratta della Niña, quel fenomeno che indica un raffreddamento della temperatura delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale ed orientale che, di frequente, influenza il clima del Pianeta, con diversi riflessi anche in Europa e in Italia”. Dall’ultimo rilevamento della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), infatti, la temperatura superficiale delle acque dell’Oceano Pacifico (agosto 2020) era inferiore di circa 0,8°C rispetto alle medie e a quanto pare nei prossimi mesi la tendenza dovrebbe continuare al ribasso (-1,2°C).
Questo fenomeno è capace di interessare con i suoi effetti l’intero globo terrestre con esiti anche opposti. La Niña infatti produrrà un’area di alta pressione piuttosto robusta su Oceano Atlantico orientale, Stati Uniti e Canada – dove verosimilmente avremo poche piogge e rischio di incendi, specie in California – e contemporaneamente genererà un’area di bassa pressione stazionaria tra Alaska, Groenlandia e Islanda, con il rischio di avere vortici ciclonici in discesa da latitudini polari verso il vecchio continente. “Per quanto riguarda l’Italia – spiega Gussoni – dobbiamo tener presente che il fenomeno potrebbe comportare l’ingresso di numerose perturbazioni in discesa dall’Atlantico, rendendo l’avvio dell’autunno piuttosto piovoso sul comparto centro-settentrionale europeo, con effetti anche sulle regioni settentrionali del nostro Paese”. Nessun allarme freddo però per il Belpaese “Se infatti il fenomeno della Niña potrebbe avere ripercussioni per quanto riguarda le piogge – prosegue l’esperto – poco o nulla avrà a che fare con le temperature: la correlazione tra freddo e Nina è, cioè, un falso mito”.