Metro affollata? A Napoli c’è una soluzione per tutto. E, se non si riesce a entrare dalla porta, lo si fa dalla finestra. Il protagonista dell’assurda vicenda è un ragazzino di circa 15 anni che ieri, pur di salire a bordo della metro, ferma alla stazione di Montesanto della linea 2 della metropolitana di Napoli, ha aggirato la ressa alle porte entrando da un finestrino.
A raccontarlo a Road Tv Italia una nostra lettrice, testimone oculare dell’accaduto. La metro, proveniente da Pozzuoli e diretta a piazza Garibaldi viaggia con 30 minuti di ritardo e, ovviamente, è affollatissima. L’orario è quello di punta, le 6,30 circa. Il treno è fermo da alcuni minuti a causa della ressa che si accalca alle porte nel tentativo di salire a bordo. Già molte persone, alla stazione di piazza Amedeo e a quella di Mergellina, sono rimaste a terra.
Dalla banchina di Montesanto un paio di violenti tirano pugni al finestrino nel tentativo di sollecitare gli occupanti del treno a stringersi ulteriormente per far posto a chi deve salire, ma invano. La metro è affollata. Affollatissima. I vagoni sono al limite della loro capacità. Non ci sta più nessuno. A un tratto un ragazzo bussa piano, con garbo, al finestrino. Mima il gesto di salire arrampicandosi attraverso il varco del finestrino aperto; chiede se c’è spazio per lui, che è molto magro. La gente a bordo gli fa cenno di sì. Lui non se lo fa ripetere due volte, e in dieci secondi si arrampica sulla carrozzeria del vagone e entra attraverso il varco, 40 centimetri di apertura tra metallo e vetro, tra lo stupore e i risolini increduli degli altri passeggeri.
Il problema, nei nuovi vagoni della metro linea 2, è che i corridoi sono troppo stretti per ospitare più di una fila indiana di persone e contemporaneamente permettere il passaggio degli altri viaggiatori che devono scendere o salire dal treno. “I viaggiatori in piedi” spiega la nostra lettrice “si accalcano tutti davanti alle porte, impedendo la salita e la discesa degli altri pendolari e aumentando ulteriormente i ritardi, causa primaria del sovraffollamento dei treni”. È un circolo vizioso senza fine.
Qualcuno è “costretto” a scegliere vie alternative. Come il giovane protagonista di questa storia. “Ma quel ragazzo non era un delinquente, e neanche un teppista” racconta la nostra lettrice. “Era un ragazzo normale, anche un bravo ragazzo. Ha chiesto scusa alle persone che erano sedute nei posti a ridosso del finestrino. Si è giustificato dicendo che se non avesse fatto così avrebbe perso il treno per tornare a casa”.
La gente intorno sgrana gli occhi, qualcuno ride. Tutta la manovra dura pochi secondi, giusto il tempo di lasciare sgomenti gli altri pendolari. Poi il ragazzo si mischia alla folla, e nessuno fa più caso a lui. La metro viaggia verso la stazione, i pendolari tornano a casa. A Napoli è solo un giorno come un altro. Un giorno di ordinaria, quotidiana follia.
This post was published on %s = human-readable time difference
Un convegno dedicato alla ricerca sull’accessibilità all'audiovisivo per il pubblico cieco e ipovedente Un convegno…
Per questa stagione – dichiara Gianni Sallustro, direttore artistico del Teatro Instabile Napoli – ho voluto ospitare…
mostra EDUARDO Il Teatro a Fumetti Inaugurazione MERCOLEDI’ 20 NOVEMBRE ore 11,30 Pio Monte della…
20 apneisti e sub protagonisti della giornata ecologica in programma sabato 16 novembre 2024 al…
Ieri ha preso ufficialmente il via il progetto sociale "Un Canestro di Sorrisi", realizzato dalla…
La Gaia Energy Napoli affronterà nel VI turno della serie A3 Credem gir. Blu di…