Scene di ordinario disservizio a bordo della metropolitana della Linea 2. I disagi che i pendolari sono costretti quotidianamente a fronteggiare non hanno limiti: treni in costante ritardo, interminabili tempi di attesa, tabelloni elettronici inesistenti e stazioni deserte in cui non c’è nemmeno un addetto a cui rivolgersi per chiedere informazioni.
È lo scenario abituale della metropolitana Linea 2, che collega piazza Garibaldi a Pozzuoli. Una notizia che ormai non fa più notizia, perché chi – purtroppo – viaggia spesso su questa tratta sa bene che i disservizi sono tutt’altro che episodici. Noi di Road Tv Italia vogliamo raccontarvi il nostro viaggio di oggi, dalla stazione di Montesanto a quella di Cavalleggeri d’Aosta.
La nostra odissea inizia alle 14,42, ora in cui obliteriamo il biglietto nella stazione di Montesanto. All’inizio siamo in pochi – e ottimisti – ad attendere il treno in direzione Pozzuoli. I minuti scorrono veloci, e il semaforo è giallo, segnale che il treno sta per arrivare. Ma all’orizzonte nessuna traccia del convoglio. Alle 15, 15 i pendolari in attesa sulla banchina sono diventati una vera e propria folla. E per di più infuriata. Non soltanto per la lunga attesa, ma anche e soprattutto perché i viaggiatori, qui nella stazione di Montesanto – come, sospettiamo, anche nelle altre – sono completamente abbandonati a loro stessi, topi in gabbia senza possibilità di fuga. “Nessuno che venga a informarci, a dirci quanto ancora dobbiamo aspettare, a spiegarci qual è il problema” si lamenta una pendolare. “E almeno una volta alla settimana, sempre a questo orario, i tempi di attesa si allungano terribilmente, arrivando a sfiorare l’ora”.
L’unica possibilità che abbiamo è risalire le due rampe di scale mobili e andare a chiedere informazioni in “superficie”, all’ingresso della stazione – rischiando ovviamente di perdere l’attesissimo treno. Ma anche lì, come ci spiega un altro viaggiatore, non c’è nessuno che sia in grado di spiegarci cosa sta accadendo. “È una vergogna: a lavorare in stazione c’è solo un addetto alle scale mobili, che chiaramente non può dare informazioni sui tempi di percorrenza e di attesa dei treni”. E i dipendenti di Trenitalia dove sono? Inutile domandarselo. Non possiamo fare altro che aspettare. Intanto, dagli altoparlanti della stazione, recentemente messi in funzione, trasmettono musica a tutto volume dalle frequenze della radio ufficiale delle FS, con periodiche interruzioni “pubblicitarie” che invitano i viaggiatori a tenersi “sempre aggiornati grazie ai notiziari sulla viabilità ferroviaria”. Che, vista la situazione, suona davvero come una gigantesca presa in giro.
Finalmente, alle 15,32, dopo 50 minuti di attesa, il treno arriva. Stracolmo, come e peggio di un carro bestiame. Nell’altra direzione, quella che va da Pozzuoli a piazza Garibaldi, nel frattempo sono passati ben 5 convogli. Quando il treno si ferma in banchina si scatena il panico: salire a bordo sembra davvero impossibile, tale è la calca di gente che affolla le porte di accesso nel tentativo di scendere o salire a bordo dei vagoni. Una bolgia infernale che si protrae per vari minuti, in cui volano urla, imprecazioni, spintoni e parolacce di ogni genere, davanti agli sguardi increduli di due turisti del Nord, che assistono attoniti alla scena.
A fatica riusciamo a guadagnare l’interno del treno. Entrare nei vagoni è impossibile: accalcate sulla soglia, tra le porte di accesso ai due vagoni e i gradini sono stipate almeno una dozzina di persone. In queste condizioni riusciamo finalmente ad arrivare a Cavalleggeri d’Aosta alle 15,56, appena venti minuti prima che il biglietto da 90 minuti scadesse. Un’ora e dieci per percorrere meno di 8 km. E meno male che sui binari non c’è traffico.
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