Michael Jackson, sarebbero tutte vere le accuse di “Leaving Neverland”

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NEW YORK - MARCH 1: Michael Jackson poses at a Pepsi Cola public relations event on the eve of the Radio City Music Hall Grammy Awards March 1, 1988 in New York City, New York. (Photo by Michael Ochs Archive/Getty Images)

Sarebbero tutte vere le accuse di “Leaving Neverland”. Il produttore e regista, Rudi Dolezal, che ha collaborato con Michael Jackson, afferma di credere ad ogni signola accusa.

A quasi dieci anni dalla morte di Michael Jackson, sono riprese le accuse di pedofilia. Nel documentario intitolato “Leaving Neverland” il ballerino Wade Robson e l’attore statunitense James Safechuck accusano pubblicamente il cantante, sebbene non forniscano prove dei presunti abusi al di là delle loro testimonianze.

Il titolo del documentario si riferisce alla sua residenza californiana, dove parte degli abusi avrebbero avuto luogo. Il documentario ha suscitato scalpore in tutto il mondo, rianimando il dibattito sull’eredità artistica e umana di Jackson.

La madre di Safechuck racconta che Michael Jackson a differenza di come si comportava con i suoi fan, li telefonava a casa, vi si intrufolava, li riempiva di regali e addirittura li invitava sul palco del nuovo tour. Inoltre la madre afferma che iniziò ad avere sospetti quando andavano in albergo per passarvi la notte, e quest’ultima veniva messa il più possibile lontana dalla stanza in cui suo figlio e la pop star dormivano insieme. E’ da qui che, secondo Safechuck, cominciano le presunte molestie. Inizialmente intese come dimostrazioni di affetto da parte di un idolo amato, successivamente il cantante inizia ad insegnare al bambino pratiche sessuali, fino poi ad arrivare al rapporto.

 

GIUSY LEGNANTE   

GIOVANNA RICCITIELLO