Tensione al confine tra Bielorussia e Polonia che, di fatto, rappresenta anche il confine dell’Unione Europea. Il problema non è un paventato rischio di conflitto tra i due paesi quanto l’utilizzo dei migranti per destabilizzare la regione.
“Le forze di sicurezza bielorusse hanno sparato colpi in aria, simulando situazioni pericolose, per destabilizzare ancora di più la situazione al confine con la Polonia”, ha detto il portavoce dei servizi speciali di Varsavia, Stanislaw Zaryn, aggiungendo: «Sappiamo anche che le autorità della Bielorussia stanno aiutando i migranti a distruggere le barriere al confine. Li vediamo portare loro gli strumenti per tagliare i cavi, per distruggere la recinzione».
Media vicini al governo di Minsk, citati dalla tedesca Welt, al contrario, riferiscono spari da parte polacca. Il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko, filo-russo, ha dichiarato che «non si piegherà davanti all’Europa» mentre migliaia di migranti sono ammassati al confine con la Polonia, e rimanendo in costante contatto col presidente russo Vladimir Putin.
Lo scambio di accuse rappresenta una guerra ibrida, che sfrutta orde di disperati, provenienti per la maggior parte da Siria ed Iraq, che dalla Bielorussia verso l’Europa, tentano un passaggio che Varsavia respinge all’ingresso e non sembra, come anche dimostrato ultimamente con la questione del primato della legge polacca sul diritto comunitario, che la Polonia retroceda di fronte sia ad eventuale delibera europea sia al ricatto bielorusso. La Polonia quest’anno ha già registrato oltre 23mila ingressi illegali da est, quasi la metà solo ad ottobre.
L’UE, in particolare sotto la spinta della Germania, al momento, mira ad inasprire sanzioni nei confronti del regime di Lukashenko. Il Consiglio dell’Ue ha già sospeso lo schema di facilitazione dei visti per gli esponenti del regime di Minsk. La decisione è una risposta all’attacco ibrido in corso lanciato dal regime Bielorusso. Lo rende noto il portavoce della presidenza di turno del Consiglio Ue, Damijan Fiser, su Twitter.
Ad intervenire sulla questione anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha parlato col presidente polacco Andrzej Duda della “grave situazione” alla frontiera della Polonia. Lo rende noto lo stesso Stoltenberg su Twitter che afferma: “L’uso dei migranti da parte della Bielorussia come tattica ibrida è inaccettabile. La Nato è solidale con la Polonia e tutti gli alleati nella regione”.
di Luigi Casaretta