Il termovalirozzatore è l’unica soluzione. Questo è quello che afferma la task force del Ministero insediata dall’ex ministro per l’Ambiente Andrea Orlando. In Campania ci sono ben 4.2 milioni di ecoballe accumulate per il 90% a Villa Literno, Giugliano e Caivano e per il restante a Benevento, Caserta e Avellino. Ben 5.6 milioni di tonnellate di rifiuti da smaltire e l’unica soluzione, a quanto pare, rimane il termovalorizzatore, ma gli amministratori campani e il sindaco di Napoli De Magistris non ne sono affatto convinti.
Tutte le altre soluzioni per lo smaltimento sono state bocciate
Tutte le ecoballe sono state analizzate e si è giunti alla conclusione che i rifiuti hanno un potere calorifico tale da poter essere bruciati producendo energia, ipotesi che rende il termovalorizzatore, che potrebbe essere collocato tra Giugliano e Villa Literno, la soluzione migliore per il problema. Ma molte altre ipotesi sono state vagliate e bocciate dalla task force: la messa in discarica è assolutamente da escludere poiché negli sversatoi deve finire solo materiale stabilizzato e quindi le ecoballe dovrebbero essere riaperte e i rifiuti smistati producendo una grossa perdita di tempo e di denaro. Inoltre la discarica destinata ad accogliere i rifiuti delle ecoballe dovrebbe essere enorme, di almeno 650 mila metri cubi, e le normative europee preferiscono la termodistruzione piuttosto che una discarica. Anche il trasferimento delle ecoballe fuori dalla regione è stato bocciato in quanto, anche in questo caso, l’operazione potrebbe costare troppo.
L’opposizione dei cittadii e di Luigi De Magistris
“Bisognerà votare un altro sindaco se vogliono il termovalorizzatore!“, afferma De Magistris che si oppone violentemente all’ipotesi di un termovalorizzatore. Un no secco se seguito da quello dei cittadini di Giugliano che già rientra in pieno titolo nella Terra dei Fuochi.