In una Napoli di metà ottocento, fatta di congiure, tresche e malaffare, due poliziotti del Commissariato di Polizia Stella di Napoli, l’ispettore Gruner ed il cancelliere Ciardulli si trovano davanti ad un caso delicato: l’omicidio di Alfonso Tagliente, un ufficiale della Real Armata delle Due Sicilie. L’evento clamoroso ma apparentemente circoscritto non riesce a restare confinato ad un semplice fatto di cronaca. Anche re Ferdinando II di Borbone viene informato della vicenda e ne rimane turbato; ad entrare in gioco è tanto la fedeltà del suo esercito quanto il dubbio che sotto ci sia altro e più profondo. In quel giugno del 1856 accadono troppe cose strane che minano le fondamenta dello Stato, per cui ogni singolo evento può accendere la miccia della rivoluzione. L’ispettore Gruner ed il suo fedele Ciardullisi calano in una masnada di personaggi dall’aspetto impeccabile, dichiarati sostenitori della Corona ma con una vita nascosta al servizio di agenti stranieri. L’omicidio è solo la punta di un iceberg di una trama cospiratoria ordita da un potente Ordine massonico, l’Ordine del Nilo i cui capi hanno ben definito di attentare alla vita del Re. L’occasione è definita e chiunque si metta contro questo progetto rischia di pagare con finanche con la morte. Tra colpi di fortuna, intuizioni talvolta favorevoli e colpi di scena verrà ricostituito il filo della vicenda ma sarà tutto risolto? Come nel migliore dei gialli uscirà fuori il colpevole e l’arma del delitto?
Luigi Casaretta, studioso napoletano, alla prima opera editoriale in questo ambito, ci riporta agli ultimi anni di vita del Regno delle Due Sicilie, dove coesistono fermenti politici rilevanti accanto alla staticità del regime borbonico che sembra solo apparentemente contenere le forze in gioco. L’ispettore Gruner, dal cognome austriaco ma dal cuore napoletano assieme al suo fedele collaboratore Ciardulli, ricostruiscono le tracce di un omicidio eccellente, che sulle prime si tende a circoscrivere a fatti personali. Non mancano i depistaggi e l’inquinamento delle prove, eppure nel corso del disvelamento della storia i colpi di scena non mancano e consentono di addivenire alla risoluzione del caso. Gruner però comprende che risolto un mistero ne restano altri e ben più gravi e l’agire umano è inarrestabile nella sua spinta divoratrice. Nel corso della vicenda, che pullula di popolani e notabili, emerge la dicotomia dell’essere, l’apparenza alla sostanza, la debolezza alla dimostrazione di forza. E’ il caso del commissario Gerace, del marchese di Campolato e dello stesso re Ferdinando II. La violenza fa il paio con l’astuzia così come l’amore con l’odio. Ma come in ogni giallo che si rispetti la soluzione è solo alla fine di un percorso.
Profilo biografico:
Luigi Casaretta, napoletano, laureato in storia presso l’Università “Federico II” di Napoli dottore di ricerca in Archivistica, militare di carriera, giornalista e saggista per diletto, ha già all’attivo diversi saggi di carattere storico tra cui: “l’avvento dei motori. L’automobilismo nella Napoli di primo novecento” edito da Rogiosi Editore e monografie su castelli e musei napoletani. Questa la sua prima opera come romanzo giallo edito dalla Valle del Tempo Edizioni.
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