Dall’inchiesta coordinata dal pool anti-camorra guidato dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e dai Pm Maurizio Giordano, Catello Maresca, Cesare Sirignano e dall’attuale consigliere CSM Antonello Ardituro, sono state chieste le misure cautelari, dal giudice Pilla, al parlamentare di Forza Italia Carlo Sarro, all’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio e al senatore Tommaso Barbato, coinvolti nell’ambito del blitz dei carabinieri sulla gestione delle cosiddette somme Urgenze. In pratica per diversi anni i lavori per la rete idrica dell’acquedotto campano sarebbero stati gestiti in modo tale da favorire aziende legate alla camorra e a uomini politici, che oggi sono alle prese con rapporti sospetti sul territorio.
L’onorevole di Forza Italia è accusato di turbativa d’asta aggravata dall’aver agevolato il clan Zagaria, per aver favorito un’impresa di Lorenzo Piccolo, per l’aggiudicazione di una gara di appalto nell’area sarnese-vesuviana.
Il senatore dell’Udeur, invece, è accusato invece di associazione per delinquere, favorendo imprenditori del calibro di Luciano Licenza, Giuseppe Fontana, Francesco Martino, Vincenzo Pellegrino e Bartolomeo Piccolo, offrendo loro appalti in regime di somma urgenza.
L’ex sindaco di Caserta del Gaudio invece, secondo i giudici, avrebbe ricevuto un finanziamento illecito di 30mila euro per la campagna elettorale relativa al sindaco di Caserta.
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