Misure di sostegno all’editoria prorogate fino al 2022

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La legge di bilancio 2021 ha prorogato per un biennio alcune delle misure già in vigore a sostegno del settore dell’editoria.

Innanzitutto, è stato confermato il regime speciale di determinazione del credito di imposta per gli investimenti pubblicitari effettuati sulla stampa (articolo 1, comma 608).

Per il biennio 2021-2022 le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che sostengono spese per pubblicità su giornali quotidiani e periodici, anche in formato digitale, hanno diritto a un credito di imposta pari al 50% degli investimenti pubblicitari effettuati.

Se l’ammontare complessivo dei crediti richiesti dovesse superare la soglia delle risorse stanziate, si provvederebbe a una ripartizione in percentuale delle stesse risorse tra tutti i soggetti richiedenti.

E’ dunque confermato anche per il prossimo biennio il meccanismo di calcolo già introdotto a seguito dell’emergenza covid-19 dal DL 34/2020: il credito di imposta riconosciuto è pari al 50% degli investimenti pubblicitari complessivi effettuati nel corso dell’anno di riferimento, anche se non vengono effettuati investimenti incrementali rispetto all’anno precedente. In altre parole, per usufruire del tax credit non sarà necessario sostenere spese per pubblicità maggiori di quelle dell’anno precedente.

Per il prossimo biennio vengono però esclusi dal bonus gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, sia analogiche che digitali.

Estesa agli anni 2021 e 2022 anche un’altra norma di sostegno introdotta dal DL 34/2020: il credito di imposta per i servizi digitali.

Le imprese editrici di quotidiani e periodici iscritte al registro degli operatori di comunicazione e con almeno un dipendente assunto a tempo indeterminato, potranno beneficiare anche per i prossimi due anni di un tax credit pari al 30% della spesa effettiva sostenuta nell’anno di riferimento per l’acquisizione di servizi di server, hosting e manutenzione

evolutiva per le testate edite in formato digitale, e per servizi di information technology di gestione della connettività.

L’ultima misura di sostegno prorogata è quella del cosiddetto “tax credit edicole”, il credito di imposta previsto per gli esercenti attività commerciali che operano esclusivamente nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici e per le attività di distribuzione della stampa che riforniscono di quotidiani e periodici rivendite ubicate in comuni con meno di 5mila abitanti e nei comuni con un solo punto vendita.

Il bonus è concesso facendo riferimento anche per il biennio 2021 – 2022 alle norme già previste dalla legge n. 145/2018: il credito d’imposta viene parametrato agli importi di IMU, TASI, Cosap e TARI pagati relativamente ai locali dove si svolge l’attività di vendita di giornali, riviste e periodici al dettaglio, nonché ad altre eventuali spese di locazione, ed è stabilito nella misura massima di 2.000 euro.

In aggiunta a queste misure, è stato anche previsto, in via sperimentale per il biennio 2021/2022, un contributo per facilitare l’accesso all’informazione delle famiglie a basso reddito.

I nuclei familiari con un ISEE inferiore a 20mila euro che già beneficiano del voucher per l’acquisizione dei servizi di connessione alla rete internet in banda ultra larga e dei relativi dispositivi elettronici, hanno diritto ad un ulteriore contributo aggiuntivo, massimo di 100 euro, sotto forma di sconto per l’acquisto di abbonamenti a quotidiani, riviste o periodici, anche in formato digitale, e anche per acquisti on line (con uno stanziamento complessivo di 25 milioni l’anno).

di Francesco Marchionibus