di Tonino Scala
Avete reso un inferno le nostre vite con i vostri silenzi, le vostre connivenze. Il vostro attaccamento alla ragion di stato ha rovinato lo stato nostro e dei nostri figli per il presente e per il futuro: amen! La pagherete, se esiste una giustizia, terrena o divina che sia, quella prima o poi ci arriverà e le vostre notti saranno insonni. Avete avvelenato le nostre terre e le nostre vite per la vostra avarizia. Sapevate tutto e ce lo avete nascosto per venti lunghi anni…ma come si fa a nascondere uno scempio per e dell’umanità per ragioni di stato, voi che questo stato lo avete rappresentato.
Venti lunghi anni che ci hanno fatto entrare il cadmio, il mercurio fin dentro le nostre viscere. Paese dei paradossi il nostro, un circo Barnum dove un pentito diventa eroe. Un collaboratore di giustizia che per far valere le sue confessioni le ha dovute prima esternarle alla commissione parlamentare e dopo aver aspettato anni le ha vomitato in mondovisione per farle diventare vere. In questo mondo conta solo ciò che la tv, i media fanno diventare vero. Eppure quel percolato, quei veleni erano già da tempo entrati nelle nostre vite, nei nostri terreni, nei nostri ortaggi, nelle falde acquifere e chi più ne ha più ne mette. Quel cadmio dovrà divorare le vostre anime sempre se avete un’anima.
Far diventare un pentito, un ex camorrista, uno che ci ha ucciso quasi un eroe solo nel bel paese poteva capitare. Solo qui e dov’altro allora? Dove tutto è diventato normale, dove non ci indigna più innanzi a niente e a nessuno. Ma la pagherete e a caro prezzo. Son bastate le dichiarazione di un pentito su cose risapute, a far diventare vangelo le battaglie di tanti, ridando cittadinanza all’isolamento mediatico, che aveva messo nel ripostiglio i rifiuti tossici facendo scoprire a tutti la Terra dei fuochi. Quanta responsabilità da parte della politica! Ma anche quanta responsabilità da parte dei media! L’isolamento politico dei “signori del No”, di chi aveva denunciato ed era stato emarginato nelle assemblee elettive, nelle piazze, nei luoghi di lotta, ha un nome ed un cognome: i poteri forti e la stampa italiana.
Il coraggio di tanti piccoli precari, giornalisti giornalisti, campani non aveva trovato il giusto eco. Oggi, quella stessa stampa, si indigna rispetto ai recenti dissotterramenti. Un morto fa notizia, la prevenzione no, le denunce isolate, nemmeno. Ma è possibile che debba accadere l’irreparabile, per avere un titolo, un rigo, un passaggio in un tg? Possibile che nessuno e dico nessuno si era interessato di rendere pubblico un corposo documento, anche video, che è stato trasmesso dalla ‘American Forces Network Europe’, la tv seguita dai militari in Italia e nelle regioni europee? Un documento che era da monito per i soldati americani in forza alla base Nato di Gricignano! Un documento che denunciava la presenza di un agente chimico, il Tetracloroetilene nel territorio dell’agro aversano. Tetracloroetilene ma non solo.
Altre 17 sostanze pericolose per la salute, presenti in alta concentrazione nella stessa zona. Tetracloroetilene, diossina, benzene, etilbenzene e il cromo esavalente, solo per riportarne alcune. Gli americani non si sono limitati a questo, nello stesso documento hanno riportato una scioccante tabella dei veleni presenti, il tipo di cancro che ne può derivare dalle singole sostanze e il tempo che impiega a svilupparsi nel corpo umano. Alcuni, hanno un tempo di incubazione che va dai 20 ai 30 anni e generano una morte lenta e inconsapevole.
La soluzione non è deportare un territorio, ma iniziare a porsi seriamente il tema delle bonifiche e non intasare, caricare ancor più un’area che oggi merita ancor più rispetto ed attenzione. Il problema casertano, napoletano, non può e non deve essere affrontato all’interno del perimetro campano. È un problema italiano, europeo, del Pd come della Lega e deve essere affrontato non con proclami, ma con fatti concreti.
Lo stato (volutamente in minuscolo, quello con le S maiuscola siamo noi!) in nome della risoluzione dell’emergenza rifiuti scortava i camion della camorra che sversavano legalmente di tutto. I cittadini che difendevano con i denti il proprio territorio venivano dagli stessi media che oggi gridano allo scandalo, definiti camorristi e presi a manganellate dalle forze dell’ordine. Questa è la pura ed unica verità in un mondo, dove la verità è una malattia tanto per mutuare Gianni Rodari. Se a Lampedusa ‘o mare è ‘nfuse ‘e sangue, ad Acerra, a Giugliano, a Terzigno, a Casale e a Caivano la terra sta generando morte e sangue e quei morti non ci faranno dormire. Presidente Napolitano basta con i rimproveri, i moniti, servono fatti punto e basta. Ora e non domani. E a voi signori della morte morite affogati nei vostri soldi e nei vostri silenzi portando sulla coscienza l’inevitabile dolore che avete causato ai vostri stessi figli e nipoti:amen!