Morte della piccola Fortuna Loffredo: arrestato il vicino di casa per violenza sessuale e omicidio

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Morte della piccola Fortuna Loffredo: arrestato un uomo per violenza sessuale e omicidio

Svolta nell’inchiesta sull’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, avvenuto il 24 giugno 2014 nel Parco Verde di Caivano, nel Napoletano. Arrestato con l’accusa di violenza sessuale e omicidio il compagno della vicina di casa della piccola Fortuna, già in carcere insieme alla compagna da novembre 2015. I due, allora, furono fermati con l’accusa di violenza sessuale sulla figlia di tre anni. La donna di 26 anni era madre di un altro bambino di 3 anni morto il 28 aprile 2013 precipitando anche lui dal balcone dello stesso palazzo del parco Verde di Caivano in cui morì un anno dopo Fortuna Loffredo.

L'”orco”, secondo la Procura della Repubblica di Napoli Nord, è Raimondo Caputo, di 43 anni, disoccupato e pluripregiudicato, già in carcere per abusi sessuali ai danni di un’altra bimba di tre anni, figlia della sua compagna. Fortuna fu dunque uccisa perchè si era ribellata al suo orco. La svolta nelle indagini si è avuta grazie alle informazioni raccolte durante colloquio con un’amica di Chicca, come veniva chiamata dalle sue amichette Fortuna. Un colloquio avvenuto lo scorso mese di marzo, all’interno della casa famiglia che ospita, la bambina, assieme alle sorelline, trasferite qui dopo l’allontanamento dalla mamma (anche lei accusata di violenza sessuale in concorso) e dal convivente di quest’ultima. Determinante anche un disegno in cui la bambina raffigura l’orco, dandogli un nome e cognome, raffigurandolo con delle strisce sul volte, tipo serpenti. “Raimondo e Chicca sono saliti all’ottavo piano, lui l’ha violentata, lei dava calci, poi l’ha buttata giù”, ha raccontato l’amichetta di Fortuna.

La casa di Rimondo Caputo, dopo l’arresto, è stata colpita con delle molotov. Abitazione dove la compagna sta scontando i domiciliari, in quanto ritenuta complice delle violenze ai danni delle figlie, per non aver mai denunciato nulla. “Da una parte sono soddisfatta per aver avuto giustizia – ha detto la mamma di Fortuna – dall’altra dico che quei due devono marcire in carcere”.

Il parco degli orrori

Durante le indagini è emerso che altri quattro minori dello stesso stabile erano stati vittime di violenze, tanto che tra le fine del 2014 e l’inizio del 2015 un’altra coppia di inquilini era finita agli arresti per pedofilia; tra questi figurava Salvatore Mucci, colui che per primo soccorse Fortuna dopo il volo di otto piani. Nelle prossime settimane potrebbero esserci anche nuovi sviluppi sulla morte di Antonio Giglio, bimbo di tre anni figlio della compagna dell’uomo arrestato, a cui, nel 2013, toccò la stessa fine di Fortuna: morto dopo un volo nel vuoto di decine di metri. I due episodi non sarebbero al momento collegati.

Fortuna Loffredo: il corpo trovato davanti allo stabile dove abitava

Dall’inizio il sospetto della Procura è che Fortuna Loffredo fosse rimasta coinvolta in un giro di pedofilia, del quale forse anche altri bambini del Parco Verde sono vittime. Un sospetto condiviso dalla madre della bimba morta, Domenica Guardato. La donna ha sempre puntato senza esitazione il dito contro le persone che abitano nell’edificio: “Il mostro è nel nostro palazzo, è impossibile che nessuno abbia visto. Chi sa parli“, disse mesi dopo la morte della piccola. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Casoria hanno dato esecuzione all”ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip su richiesta della Procura di Napoli Nord. Il corpo della bimba, che allora aveva sei anni, fu trovato davanti allo stabile dove abitava, molto probabilmente dopo essere precipitata. L’autopsia stabilì che aveva subito abusi sessuali. (Fonte Ansa)