La polizia ha finalmente ritrovato la pistola che sabato scorso, per un tragico gioco, ha ucciso il 15enne Pietro Spineto, in vico Bufale a Torre del Greco. A comunicare agli agenti il luogo dove era nascosta l’arma il padre del quindicenne accusato di omicidio colposo, amico di Pietro Spineto, con lui quel maledetto giorno di sabato. L’uomo, 44 anni, si è presentato da solo alla polizia ed è stato arrestato. Gli agenti erano sulle sue tracce da domenica mattina, poiché sapevano potesse sapere qualcosa. La pistola che ha ucciso Pietro Spineto era nascosta nel cortile di una scuola elementare di Torre del Greco.
Morte Pietro Spineto, la versione del gioco finito male vacilla
A questo punto la versione del ragazzo accusato di omicidio colposo non regge più come prima, lui che aveva detto che la pistola l’avevano trovata per puro caso, invece oggi si scopre essere del padre, tra l’altro contiguo al clan Falanga e arrestato con l’accusa di detenzione e porto illegale di arma clandestina. E’ stato davvero un gioco finito in tragedia? I dubbi dopo la confessione del padre aumentano. Intanto, ascoltato dal pm della Procura dei minori La Ragione, il giovane 15enne ha confermato tra le lacrime che l’arma era del padre.