“Avevamo un entusiasmo travolgente e un grande amore che ci univa. Negli anni siamo cresciuti: il nostro stabilimento di 5000 mq è completamente automatizzato ed ha una capacità produttiva di 3460 kg all’ora. Siamo presenti in tutto il mondo, ma ci sentiamo oggi come allora “piccoli artigiani”. Restiamo un’impresa familiare, una famiglia di famiglie ormai alla terza generazione. Da sempre siamo interpreti e custodi della migliore tradizione del caffè napoletano e per le nostre miscele selezioniamo solo le qualità di caffè più pregiate al mondo“. Questo è il messaggio che si legge accedendo al sito ufficiale dell’azienda del caffè Passalacqua. Oggi il suo fondatore, che l’ha curata fino all’ultimo giorno della sua vita non c’è più: è morto Biagio Passalacqua, lo scorso 2 dicembre, all’età di 92 anni, oltre 70 li ha passati producendo caffè. A riportare la notizia è stato il sito Comunicaffè. Il produttore del caffè più famoso di Napoli godeva di ottima salute e la morte è sopraggiunta all’improvviso.
Morto Biagio Passalacqua: addio a un’eccellenza tutta napoletana
L’azienda Caffè Passalacqua è nata poco dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1948, e aveva la sua sede principale a Casavatore, in provincia di Napoli. Oggi, in quell’azienda di oltre 5mila metri quadrati si producono ben più di 611 tonnellate di caffè all’anno che viene esportato in tutta Europa e in tutto il mondo, in particolare in Svezia, Norvegia, Giappone, Filippine e Australia. Alle origini, però, non era ovviamente così e il Caffè Passalacqua non era che una piccola bottega in Corso Meridionale a Napoli dove si tostavano 5kg di caffè ogni trenta minuti che inondavano di un piacevolissimo odore tutti i vicoli della città.