Morto il maestro Claudio Abbado, era malato da tempo

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di Sara Di Somma

Bologna – Si è spento questa mattina alle 8.30, nella sua casa di Bologna e in presenza della famiglia, il maestro Claudio Abbado, recentemente nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, tra le “personalità da considerarsi portatrici di curricula e di doti davvero eccezionali, come attesta il prestigio mondiale di cui sono circondati”. Abbado aveva 80 anni ed era malato da lungo tempo: proprio il suo stato di salute gli aveva destato qualche dubbio relativo all’incarico conferitogli da Napolitano, al quale temeva forse di non poter rispondere con la giusta partecipazione, difatti era già da molto tempo assente da Palazzo Madama.

Grande cordoglio è stato espresso da tutto il mondo della musica e della cultura italiana: innovatore, nel corso della sua lunga carriera da musicista e direttore d’orchestra aveva saputo cogliere il senso più profondo della musica, la sua funzione catartica e terapeutica; in particolare dopo un soggiorno in Venezuela commentò che lì “la musica ha una valenza sociale enorme, sono nate centinaia di orchestre giovanili… la musica salva davvero i ragazzi dalla criminalità, dalla prostituzione e dalla droga. Li ho visti, facendo musica insieme trovano se stessi”. E anche ai giovani d’Italia aveva regalato l’esperienza della musica classica – spesso lontana dal mondo giovanile – con i “Concerti per studenti e lavoratori” che, dal 1972, testimoniarono il suo desiderio di avvicinare l’intera società all’opera.

Abbado, che ha scelto in tenera età di diventare maestro d’orchestra – intorno ai 7 anni, raccontava, impugnava già la prima bacchetta – ha calcato il podio dei più noti teatri del mondo dal Covent Garden di Londra alla Metropolitan Opera House di New York e naturalmente, il Teatro alla Scala di Milano che guidò fino al 1986 e che, grazie alle sue scelte artistiche, visse un periodo di profondo rinnovamento. La Wiener Philharmonike, la London Symphony Orchestra, la Staatsoper di Vienna e la Berliner Philharmoniker sono state le orchestre che, negli anni, ha avuto l’onore e l’onere di dirigere, prima di scegliere di tornare in Italia, dove dal 2004 è stato direttore artistico e musicale dell’Orchestra Mozart di Bologna.

Un grande musicista che – come ha dichiarato addolorato Riccardo Muti“per molti decenni ha segnato la storia della direzione d’orchestra e dell’interpretazione musicale nelle istituzioni internazionali”. Cordoglio anche dal mondo politico: Matteo Renzi ha ricordato su Twitter la sua “generosità verso Firenze e la grandezza d’animo”, mentre il presidente Napolitano ha espresso “forte commozione e dolore per me personalmente e profondo cordoglio per l’Italia e per la cultura” alla notizia della scomparsa del musicista. “Egli ha affrontato fino all’ultimo – ha aggiunto – con straordinaria forza di volontà gli assalti del male che già lo aveva duramente colpito numerosi anni fa e che si era da qualche mese ripresentato nelle forme più aggressive e fatali”.

20 gennaio 2014