Giuseppe Troncone, 20 anni, figlio di un esponente di un clan attivo nella periferia occidentale di Napoli, è stato fermato dalla polizia con l’accusa di tentativo di omicidio nell’ambito delle indagini sulla sparatoria avvenuta nella notte tra il 18 e il 19 novembre scorso davanti ai baretti di Chiaia, luogo della movida napoletana, durante la quale furono feriti quattro ragazzi. Il provvedimento di fermo è stato emesso dai pm della Dda Celeste Carrano e Antonella Fratello.
Avrebbe tentato di depistare le indagini quando la notte stessa della sparatoria si recò al pronto soccorso dell’ospedale di Pozzuoli, sostenendo di avere subìto una rapina e inducendo altre persone a riferire il falso. Troncone fu ferito con una coltellata all’addome e alle gambe. Agli investigatori disse di aver sparato solo dopo che era stato circondato da un gruppo di giovani del quartiere San Giovanni a Teduccio. Gli inquirenti ipotizzano che quella notte si siano sfidati due gruppi di giovani che si erano dati appuntamento su Fb.
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