di Maria Stella Rossi
A discapito di quanto si potesse pensare, la protesta messa in atto da ieri dal Movimento dei Forconi continua ad andare avanti, seppure tra alti e bassi.
In diverse città d’Italia, infatti, molte sono state le lamentele da parte dei partecipanti (ad esempio a Fiorano Modenese c’era solo un uomo a protestare), ma c’è da dire che la “ventata” di novità portata da questa mobilitazione nazionale ha fatto riflettere molto il popolo del web.
Esemplare è stato il gesto del corpo di Polizia che, da Torino a Napoli, ha deciso di unirsi ai manifestanti sfilandosi il casco dalla testa, nonostante poco prima nel capoluogo piemontese dei poliziotti avessero sedato un piccolo scontro, sorto con un gruppo da cui i partecipanti alla rivolta hanno da subito preso le distanze.
“È un’azione che deve essere pacifica.” hanno tenuto a chiarire fin da subito, soprattutto sul social network più famoso del mondo, Facebook. “Chiunque veda qualcuno commettere delle violenze deve subito segnalarlo alle forze dell’ordine!”
E per quanto il Movimento dei Forconi stia catturando simpatie da nord a sud del Paese, non bisogna tuttavia lasciarsi sfuggire la partecipazione di alcune fazioni politiche (Grillo, Casa Pound&company)! Tante le foto che ritraggono i fascisti del duemila partecipare alla protesta con il braccio alzato o ancora, parecchie sono le immagini di Beppe Grillo che dal suo blog incita il popolo alla rivolta e ad appoggiare questo Movimento nato in Sicilia più di un anno fa.
Già e parlando proprio dei Forconi, ripercorriamo per un attimo le tappe della loro nascita e tentiamo di capire cosa realmente vogliono.
Correva il mese di gennaio del 2012 quando in Sicilia un gruppo di autotrasportatori bloccò le strade e le arterie principali della regione protestando contro il Governo e scatenando nella popolazione un panico tale da portarla a prendere d’assalto i supermercati, per fare scorte di tutti quei prodotti primari che con molta probabilità sarebbero scarseggiati da lì a pochi giorni.
Il Movimento dei Forconi, così battezzato, si diffuse repentinamente in tutta la penisola e le varie vicissitudini politiche che hanno portato l’Italia a sprofondare ancora di più nel baratro della crisi, hanno di conseguenza invogliato i cittadini riuniti sotto il segno dei Forconi a organizzare nel corso dei mesi che precedevano il 9 dicembre 2013, una protesta che non paralizzasse più soltanto una regione, ma l’intera Italia.
E a quanto pare l’unico partito politico autorizzato a protestare assieme a loro pare sia Forza Nuova, una fazione di matrice fascista che, fra le altre cose, vuole l’uscita dell’Italia dall’euro, la creazione di una nuova moneta e la cessazione dello strapotere delle banche oltre alla cancellazione del debito pubblico.
Un programma che fa paura, che non risolverebbe di certo le sorti di un Paese che ormai cade a pezzi, anzi, sicuramente le peggiorerebbe, nonostante il malcontento della popolazione sia fin troppo tangibile. Ed è proprio qui che entra in gioco il Movimento dei Forconi, una rivolta che, a quanto si dice, cesserà soltanto quando il Governo corrente cadrà, rivoluzionando così il sistema politico nostrano e permettendo agli italiani di decidere in prima persona chi piazzare alla Presidenza del Consiglio.
Che la crisi sia crisi non v’è dubbio, che il popolo sia stanco neppure e non deve esserci stupore se una buona fetta di italiani ha aderito a questa protesta, nonostante il clamoroso flop in alcune zone d’Italia.
Tuttavia si auspica a far sì che i vandali e coloro che vogliono fare guerriglia “perché senza violenza non si risolve nulla” vengano individuati, segnalati e allontanati al più presto. Perché se è anche vero che l’Italia è stanca della piega che sta prendendo questa crisi politica, sociale e istituzionale, è anche vero che per i delinquenti di turno che si infiltrano nelle manifestazioni che hanno come obiettivo primario un comportamento civile e pacifico, non può sempre rimetterci un popolo intero.
23:47
11 dicembre 2013