Msc Crociere non faceva le dichiarazioni dei redditi: sequestrati 33mln

La Procura: Msc Crociere aveva messo in piedi una vera e propria "organizzazione occulta" per evadere le tasse. Coinvolto anche presidente sede napoletana

0
935

La Guardia di finanza di Napoli ha sequestrato alla Msc Crociere beni per 33 mln di euro circa. L’azienda ginevrina, stando a quanto è emerso da un’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli, avrebbe “evaso” le tasse non facendo la dichiarazione dei redditi per 38 mln di euro circa, cui corrisponde un’evasione fiscale di oltre 10 mln.

La Procura parla di una stabile organizzazione occulta

I redditi che Msc Crociere non avrebbe dichiarato sarebbero quelli realizzati in territorio nazionale, per cui l’azienda avrebbe appunto dovuto pagare questi 10 mln di imposte dirette. Così è scattato il sequestro preventivo da parte della Gdf. La Procura, nella nota diffusa sull’argomento, parla di “una stabile organizzazione occulta” in seno a Msc Crociere volta proprio all’evasione fiscale. Il sequestro ha coinvolto l’ad di Msc Crociere Piefrancesco Silvio Vago e il presidente della Msc Crociere spa di Napoli Andrea Francesco Zuccarino. Il primo è accusato di omessa dichiarazione dei redditi, il secondo di dichiarazione infedele.

Ecco come i vertici di Msc Crociere evadevano le tasse

Le indagini hanno accertato che nell’ottobre 2006 la Msc Crociere Spa di Napoli modificò il proprio oggetto sociale, da tour operator a intermediario dei trasporti: dichiarò in sostanza che non si sarebbe più occupata delle attività di organizzazione e vendita dei pacchetti di crociere, che da quel momento sarebbe stata svolta esclusivamente dalla società ginevrina Msc Crociere Sa. Questo passaggio di competenze però non è avvenuto davvero: la sede napoletana della società ha infatti continuato a operare esattamente come faceva prima anche dopo il cambio di oggetto sociale, attraverso dei contratti che stipulava con la Msc Crociere di Ginevra. Attraverso questa “organizzazione occulta”, appunto, come l’hanno ribattezzata gli inquirenti, la nota azienda di crociere riusciva a evadere le tasse dovute con dichiarazioni dei redditi omesse o ritoccate.