Una ragazza di 20 anni muore durante un aborto al Cardarelli di Napoli. La giovane donna – ha detto all’ ANSA il direttore di presidio dell’ ospedale, dott. Franco Paradiso – è morta in seguito ad un’ emorragia. Momenti di tensione si sono avuti nel reparto di ginecologia, dove è stato praticato l’ aborto, da parte dei parenti della 20 enne, che hanno presentato un esposto alla Polizia.
“Disporremo un’ inchiesta interna – ha detto il dott. Paradiso – ma la rianimazione dell’ Ospedale ha già chiesto l’ esecuzione di un’ autopsia per ricostruire l’ accaduto. Durante l’ esecuzione dell’ intervento la paziente ha avuto un’ emorragia. Le è stata praticata una trasfusione con quattro sacche di plasma e sono stati eseguiti accertamenti per verificare l’ esistenza di problemi determinati dall’ intervento, ma non è emerso nulla. La giovane ha avuto uno choc ipovolemico ed è morta alle 15. Ad un primo esame le procedure sembrano state corrette. Attendiamo, comunque – ha concluso il direttore di presidio del ‘Cardarelli’ – il sequestro della cartella clinica e l’effettuazione dell’autopsia”.
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sta seguendo personalmente la vicenda del decesso di Gabriella Cipolletta, la giovane di Mugnano (Napoli) morta nell’ospedale Cardarelli per emorragia, durante un’interruzione volontaria di gravidanza. De Luca ha chiesto una relazione sull’accaduto ai vertici della struttura ospedaliera.
Il ministero della Salute invierà gli ispettori all’ospedale Cardarelli di Napoli per verificare quanto accaduto alla ragazza. In situazioni come queste infatti interviene una task force del ministero, cosiddetta ”commissione Nicole’‘ perche’ istituita subito dopo la morte di una neonata in Sicilia. A seguito della morte della giovane donna presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli, ”presumibilmente in occasione di una interruzione di gravidanza, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha disposto l’invio della task force”. L’ordine del ministro e’ arrivato ”ai sensi dell’articolo 4 del Regolamento di funzionamento dell’Unità di crisi” istituita lo scorso 27 marzo 2015.
“In Italia morire per aborto è un evento raro. L’incidente può sempre accadere, per cause imprevedibili, ma i casi registrati sono molto pochi”. Così il ginecologo Silvio Viale, dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, commenta la morte della ragazza di 20 anni. “E’ chiaro che è sopraggiunta una emorragia – prosegue Viale – una complicazione che ha reso necessario l’intervento con delle sacche di sangue, ma non è consuetudine in questi interventi. Morire per un aborto è ormai diventato un evento straordinario”. “Quello che posso dire è che c’è una disparità in Italia tra il Nord e il Sud sull’uso della Ru486”, la pillola abortiva, ha spiegato Viale. “La Ru486, ben utilizzata nelle regioni del Nord Italia, meno in quelle del Sud (a parte la Puglia), è prescritta preventivamente anche per l’aborto chirurgico, perché riduce certamente le complicazioni”. Secondo il ginecologo, in Italia c’è poca attenzione da un punto di vista sanitario alla legge 194: “Si continua a praticare l’aborto chirurgico come si faceva decenni fa, con il vecchio metodo: magari per evitare del lavoro in più, e con poca attenzione nell’organizzare il servizio”. Anche se, conclude Viale, “mi immedesimo nella disperazione dei sanitari, che avranno fatto di tutto per non vedere morire una ragazza così giovane. Queste cose addolorano sempre”.
Emergono intanto ”criticità” in tre ospedali su quattro tra quelli dove sono morte, lo scorso dicembre, 4 donne in gravidanza. Secondo la relazione preliminare della task force di ispettori del ministero della Salute. Criticità organizzative, cliniche e nella gestione dell’emergenza sono emerse negli ospedali di Brescia, Bassano Del Grappa e San Bonifacio (Verona). ‘Assolto’, invece, l’ospedale S.Anna di Torino.
“È una tragedia che sconvolge tutta la comunità”. Così, il sindaco di Mugnano di Napoli, Luigi Sarnataro, ha commentato, in una nota, la morte di una giovane concittadina di 20 anni, Gabriella Cipolletta. “A nome mio e di tutta l’amministrazione – continua il sindaco – esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia Cipolletta”. “Stiamo cercando di capire anche noi cosa sia realmente accaduto – ha spiegato Sarnataro – e se, eventualmente, si sia trattato di un caso di malasanità. Sappiamo in ogni caso che esiste un problema di sovraffollamento nelle nostre strutture ospedaliere, dovuto ai continui tagli alla sanità, che sicuramente non consente al personale medico di lavorare in totale serenità”.