Un muro per passeggiare sotto il lungomare Caracciolo. Secondo il “Corriere del Mezzogiorno”, sta nascendo un progetto innovativo che cambierà in maniera definitiva il lungomare Caracciolo.
L’architetto Paolo Giordano, insieme al gruppo di lavoro del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale della Sun composto dai dottorandi e studenti Luigi Corniello, Vito Benito, Maria Vozza, con Mario Capasso, Arturo Carleo, Domenico Federico, Teresa Patriziano, Federico Trinchillo, ha progettato il Waterfront: un muro che si ergerebbe al di sotto del livello della carreggiata consentendo di passeggiare quasi sul pelo dell’acqua.
Come spiega lo stesso Giordano: “L’ipotesi progettuale è stata costruita a partire da due condizioni fortemente connesse tra loro: da una parte la consapevolezza della qualità architettonica del progetto di suolo in pietra vulcanica caratterizzante la linea di costa che collega, da oriente ad occidente, la darsena del Molosiglio con Mergellina, dall’altra la prossima inaugurazione delle stazioni della metropolitana ubicate a Piazza Vittoria e Piazza San Pasquale”.
L’architetto spiega anche come cambierebbe l’intera estetica della zona e la circolazione: “Il progetto proposto ipotizza il ridimensionamento della carreggiata di via Caracciolo e il relativo ampliamento del marciapiede fronte mare con ripavimentazione in pietre laviche, sia della sede stradale e sia delle aree pedonali laterali, così come realizzate in origine e come si riesce a evincere dalla documentazione fotografica di fine Ottocento”.
“Inoltre – prosegue Giordano – prevede la realizzazione di un sottopasso carrabile, al di sotto dell’area di sedime dell’attuale viale Dorhn, per rendere possibile il soprastante ricongiungimento della Villa Comunale con il fronte mare nell’insula compresa tra la Stazione Zoologica e piazza della Repubblica e la definitiva pedonalizzazione di tale ambito. Una pedonalizzazione che, nei fine settimana e nella stagione estiva, potrebbe estendersi a tutto il tracciato stradale meridionale compreso tra piazza Vittoria e piazza della Repubblica attraverso l’installazione di dissuasori a scomparsa sotto il livello stradale così come in uso in molti centri storici protetti d’Europa.”
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