Nasce il MUSAP, nelle sale della Fondazione “Circolo Artistico Politecnico” Onlus

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MUSAP, nasce il Museo Artistico Politecnico

Sabato 25 la presentazione alla stampa, lunedì 27 l’inaugurazione del Musap alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi e del presidente della regione Vincenzo De Luca.

Lunedì 27 febbraio alle 18,00 a Palazzo Zapata, piazza Trieste e Trento 48, sarà inaugurato il Musap, Museo Artistico Politecnico, alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi e del presidente della Regione, Vincenzo De Luca.

Interverranno il presidente della Fondazione “Circolo Artistico Politecnico” Onlus, Adriano Gaito, il presidente del Comitato Scientifico, Sergio Sciarelli, Isabella Valente (Federico II, Storia dell’arte contemporanea), Ludovico Solima (Management Imprese – Università della Campania Luigi Vanvitelli- e Management Musei, Suor Orsola Benincasa), e Diego Esposito (Accademia di Belle Arti e direttore del MUSAP).

Nel ruolo di madrina, Maria Grazia Leonetti di Santo Janni, il cui nonno, Giuseppe Caravita di Sirignano, primo presidente dell’Associazione “Società Napoletana degli Artisti” (22 dicembre 1888). Coordina Enzo Agliardi (direttore InItaly Magazine).

L’inaugurazione sarà preceduta sabato prossimo, 25 febbraio, alle 11,30 da una conferenza stampa di presentazione con l’intervento dei presidenti della Fondazione, Adriano Gaito, e del Comitato scientifico, Sergio Sciarelli, del direttore del MUSAP, Diego Esposito.

La collezione del MUSAP – ricorda il presidente della Fondazione, il cui presidente onorario è il prof. Fulvio Tessitore – “è composta da 520 dipinti, 80 sculture, 5500 fotografie, una ricca raccolta di preziose ceramiche, 6000 volumi, reperti documentali, strumenti musicali e arredi d’epoca che consentono di ricostruire la storia di Napoli, in un viaggio immaginifico dalla Belle Époque all’arte contemporanea”.

Per l’occasione sarà presentato anche il volume “Riscopri Napoli – MUSAP”, più che un catalogo sul nuovo museo di piazza Trieste e Trento, che apre al pubblico con un nuovo e affascinante percorso di visita, frutto di uno studiato progetto di riordino delle collezioni d’arte e di allestimento delle sale museali, curato da Diego Esposito, neodirettore di MUSAP, con la preziosa collaborazione del prof. Sergio Sciarelli, della professoressa Paola D’Alconzo, per l’allestimento, del prof. Lucio Turchetta e del presidente Gaito, coordinatore del gruppo di lavoro.

“Oggi MUSAP – mette in rilievo il direttore – propone al visitatore un racconto avvincente e nuovo – per certi versi entusiasmante – della propria storia, che è quella di una Istituzione contraddistinta da una complessa trama narrativa lunga 135 anni, nella quale si intrecciano arte, cultura, storia, socialità cittadina e territoriale, nazionale e internazionale.

Non tutte le Collezioni possono contemporaneamente essere esposte in maniera permanente, ma – a rotazione – tutte le opere, informa il direttore di MUSAP, avranno il loro momento di visibilità espositiva: “Tantissimi i nomi che si incontreranno lungo la visita, molti di fama nazionale e internazionale. Con Vincenzo Gemito, Domenico Morelli, Francesco e Vincenzo Jerace, vorrei citare Vincenzo Caprile, Luigi de Luca, Giuseppe de Sanctis, Paolo Emilio Passaro, Giuseppe Renda, Eugenio Viti”.

Inoltre, la nuova disposizione delle opere è stata studiata al fine di ricostruire i contesti artistici e culturali di secondo Ottocento e del secolo successivo, creando nuove e inaspettate consonanze tra le opere degli artisti presenti nelle sale di MUSAP che, afferma Diego Esposito, detiene un altro primato: “la presenza di un folto nucleo di opere databile tra il 1900 e il 1950, che, per numero di artisti, qualità estetica e molteplicità di linguaggio, rappresentano a tutti gli effetti un unicum per quanto concerne l’ambito museale a Napoli e nella Campania tutta.

Ma la forza della Fondazione risiede nella sua ambientazione e nella sua natura polivalente, nel suo essere al tempo stesso Museo, Biblioteca, Archivio storico, Fototeca e memoria di tre secoli di vita e artistica e culturale del Territorio”. La nuova sistemazione degli spazi museali ha consentito l’adeguata sistemazione organizzativa della Biblioteca Ferdinando Russo, con circa 6.000 volumi di arte, cultura, storia, letteratura, scienze e tanto altro, e all’Archivio storico, con migliaia di documenti.