Standing ovation per il debutto nazionale di “Musicanti”, il musical con le canzoni di Pino Daniele, che si rivela la nuova favola del teatro italiano. Prodotto da Sergio De Angelis (Ingenius Srl) e curato nella direzione artistica da Fabio Massimo Colasanti, al fianco dell’uomo in blues dal 1997, “Musicanti” ha portato 6.000 persone nella platea del Teatro Palapartenope di via Barbagallo a Napoli, collezionando uno straordinario sold out. A grande richiesta, i Musicanti lasceranno Napoli più tardi del previsto. Alle repliche di sabato 14 e venerdì 15 dicembre (ore 21) e domenica 16 dicembre (ore 18), si aggiungono quelle di venerdì 21 e sabato 22 dicembre (ore 21) e domenica 23 dicembre (ore 18).
Gli autori Alessandra Della Guardia e Urbano Lione hanno fatto muovere nel testo inedito, meravigliosi personaggi, che hanno unito alla drammaturgia, le canzoni di Pino Daniele. Quelle che hanno fatto sognare e innamorare intere generazioni. Un immenso patrimonio da cui sono state scelte, tra le altre, le storiche “Na Tazzulella ’e cafè”, “A me me piace ’o blues”, “I say I sto ’ccà”,” Napule è”, “Viento”, “Yes I know my way”, “Je so pazzo”, “Cammina cammina”, “Lazzari felici”, “Musica musica”, “Tutta n’ata storia”, “Quanno chiove” e alcune canzoni tratte dal repertorio successivo, come “Che soddisfazione” e “Anima”.
In scena un cast di talentuosi artisti, Noemi Smorra (Anna), Alessandro D’Auria (Antonio), Maria Letizia Gorga (Donna Concetta), Simona Capozzi (Rita), Pietro Pignatelli (Dummì), Enzo Casertano (Tatà), Francesco Viglietti (Teresina), Leandro Amato (‘O Scic), Ciro Capano (Nonno), accompagnato sul palco da una “resident band” d’eccezione, composta da celebri musicisti “amici” di Pino, Fabio Massimo Colasanti, chitarra; Roberto d’Aquino, basso; Fabrizio De Melis, viola; Alfredo Golino, batteria; Hossam Ramzy, percussioni; Simone Salza, sax; Elisabetta Serio, pianoforte-tastiere. Un suono sofisticato e fedele alla produzione di Pino Daniele, curato dal sound engineer storico del Lazzaro felice, Fabrizio Facioni.
Insieme agli attori, nella grande scenografia sviluppata su più piani da Carlo De Marino, e animata dal disegno luci del lights engineer Marco Palmieri, si muovo i ballerini sulle coreografie di Cristina Menconi. La regia è di Bruno Oliviero.
La storia è quella del giovane Antonio, che torna nella sua Napoli per un lascito testamentario. Il misterioso benefattore è suo padre, di cui non ha mai saputo niente. Sconvolto dalla notizia, vuole liberarsi dell’immobile ma scopre che si tratta di uno storico locale di musica, il “Ue Man”. Il ragazzo è costretto a restare a Napoli e a gestire la situazione, lo farà grazie all’aiuto umano e psicologico di un artista di strada, Dummì. Conoscerà Anna, la cameriera e cantante del locale, e il suo amico Teresina, rincontrerà Rita, si difenderà dai tranelli di un delinquente, ‘O Scic. Resterà ammaliato dai racconti di Donna Concetta e Tatà e aprirà il suo cuore incontrando il nonno di Anna. La presenza di Antonio in questo luogo tanto odiato troverà un perché.
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