Diverse decine di manifestanti sono scesi in piazza e si sono riuniti sotto al Pio Monte della Misericordia nei pressi di via Duomo per ribadire un secco no alla volontà di trasferire a Milano la tela del Caravaggio “Le sette opere della Misericordia” dipinta nel 1600 dal grande artista a Napoli. Erano presenti diverse associazioni civiche e indipendentiste tra cui il Comitato Civico Portosalvo, i Neoborbonici Attivisti, Nazione Napolitana Indipendente, Unione Mediterranea e l’associazione Terra e Dignità, principale promotore della manifestazione di protesta.
L’Expo di Milano ha il merito di aver già raggiunto un risultato: sta ricompattando tutti i movimenti e movimentini indipendentisti e li sta unendo tutti sotto la bandiera dell’indignazione. «Da oltre 150 anni questo stato tratta Napoli come una colonia – ha dichiarato Vincenzo Gulì dei Neoborbonici Attivisti – e visto che siamo ancora una colonia non permetteremo che vengano qui a prendere le nostre ricchezze».
Oltre all’indignazione per il fatto politico in sé, c’è anche una ragione “giuridica” che non permetterebbe quello che è un vero e proprio esproprio. Come racconta la portavoce di Unione Mediterranea Flavia Sorrentino, infatti, secondo una sentenza del tribunale di Napoli del 1613 è impossibile portare via la tela perché l’artista l’ha dipinta a Napoli e per Napoli.
La manifestazione ha assunto fortissimi toni identitari. Sono state esposte un gran numero di striscioni e bandiere inneggianti al Regno delle Due Sicilie e sono stati lanciati slogan di carattere indipendentista. Tutto si è svolto, però, nella massima calma e senza alcun tipo di incidente. I napoletani riuniti in piazza hanno, però, voluto ribadire che qualora questa scellerata ipotesi venga presa ancora in considerazione, sono disposti a qualsiasi tipo di manifestazione.
«La cosa che lascia perplessi è che da Milano si venga a chiedere la cultura di Napoli – dichiara Francesco Emilio Borrelli – e non si capisce perché i tesori di Napoli per essere valorizzati debbano essere portati via da Napoli. Dal momento che l’Expo è una manifestazione che, nelle intenzioni degli organizzatori, deve attirare turisti noi invitiamo gli stessi turisti a venire a Napoli per visitarla e per ammirare i suoi tesori d’arte e di cultura».
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