Napoli, accusata di non aver voglia di lavorare per il no 280 euro al mese: la denuncia di Francesca

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Napoli, accusata di non aver voglia di lavorare per il no 280 euro al mese: la denuncia di Francesca

Una giovane ragazza di Napoli ha denunciato le accuse su una sua presunta mancanza di voglia di lavorare di fronte al rifiuto dell’offerta da 70 euro a settimana per un lavoro.

“Se 70 euro alla settimana li volessero dare ai tuoi figli, tu cosa diresti? No, è ovvio. E allora perché “fai ‘bordello’ (ti lamenti, ndr)? Non ti lamentare se i ragazzi oggi non vogliono lavorare, che non trovate personale”. E’ la sintesi del video pubblicato su Tik-Tok da una giovane ragazza napoletana, Francesca, che sta spopolando sui social.

La giovane, con quelle immagini, spiega cosa le è capitato lo scorso 15 giugno, mentre era alla ricerca di lavoro. “Su Instagram – racconta la giovane – una ditta di abbigliamento ha scritto ‘cercasi persone per lavorare’… Io la contatto e mi viene chiesto di dove sei, come ti chiami, se ho esperienza. Fino a quando non arriviamo al discorso degli orari e dei soldi. Mi viene risposto che l’orario è dalle 9 alle 13,30. Il negozio riapre alla 16 ma in negozio bisogna arrivare alle 15-15,30 per pulire. Poi fino alle 20.30-21. Il sabato stesso orario ma continuato”.

“Ho chiesto la paga, – continua – anche se mi vergogno e mi viene risposto 70 euro, a settimana, cioè 280 euro al mese. Io ho risposto che non mi interessava. A quel punto la ragazza, una mia coetanea, mi risponde: ‘questi giovani d’oggi non hanno voglia di lavorare’. Perdonami, io sono stata gentile, ma secondo te è normale per tutte queste ore 280 euro al mese?” “Siete voi – replica al suo interlocutore – che date una miseria nelle mani dei ragazzi. Mi spiegate un ragazzo di 23-24 anni con 280 euro al mese cosa può fare? Siete voi che non li fate lavorare”, conclude.

In un altro video, anche questo pubblicato sul suo profilo, la giovane, infine, si meraviglia del successo che hanno ottenuto le sue considerazioni: “Il mio video non è il primo in cui si parla di ragazzi che si sono trovati nella mia stessa situazione, ne parlano come se fosse una novità. Io personalmente ne ho visti parecchi di questi video, e come me anche milioni di persone”.

“Nei commenti – spiega – ci sono molte testimonianze di ragazzi ai quali, per le stesse ore di lavoro, avevano offerto anche molto meno”. Poi conclude: “Alcuni mi hanno anche scritto per dirmi che dopo averlo visto hanno aperto gli occhi. Allora forse il video di una persona come me può servire….”.