1-2 al Tardini e -3 dalla Juventus capolista: se c’è una squadra che può lottare per i vertici della classifica, quella è sicuramente il Napoli. Le statistiche parlano chiaro: 46 punti in classifica, 43 gol fatti, 14 partite vinte, 4 pareggiate e 18 marcature di Cavani. Per i bianconeri invece, 49 punti in campionato, 15 partite vinte e 4 pareggiate per un totale di 46 reti. Senza alcun dubbio, il Napoli è l’antagonista della Juventus.
La vittoria di ieri al Tardini contro un Parma ben messo in campo e ben organizzato ha dato non solo vigore alla squadra di Mazzarri ma anche fiducia e consapevolezza dei propri mezzi: gli azzurri, quando giocano con personalità e cuore, esprimono un ottimo calcio, fatto di ripartenze micidiali (senza alcun dubbio, l’arma migliore della squadra) e concretezza sotto porta. Fino a qualche tempo fa, mancava forse un carattere fondamentale del gioco del calcio: la cattiveria agonistica! Voler vincere a tutti i costi, spodestando chiunque si fosse trovato sulla strada, senza accontentarsi di un semplice pareggio o di una sconfitta immeritata.
I 5.000 e passa tifosi presenti ieri allo stadio mettono in evidenza un dato rilevante: la passione per Napoli e per il Napoli. Perchè riflettendo, nessuno riesce forse a metterci tanta passione per una normale partita di calcio. Il calcio, da Posillipo a Mergellina come dai vicoli di Via Roma ai quartieri periferici, non è soltanto uno sport. E’ una questione sociale, una risposta ai tanti problemi della città e al disprezzo di chi, immotivatamente e senza alcun potere, si sente al di sopra di tutto e tutti. Il Napoli è, prima di tutto, passione e amore e forse lo hanno capito anche i calciatori.
Hamsik è diventato ormai un gioiello in casa partenopea. Veste le sorti di capitano, seppur il leader della squadra è un napoletano verace. Quando sta bene, funge da “mezza squadra”, nel senso che riesce a portare per mano il gruppo alla vittoria, lasciando un segno indelebile nella partita. Cavani, il finalizzatore per eccellenza, segna tanto e anche quando sembra non farlo, nell’incredulità di tutti, ci mette lo zampino. De Sanctis, papà della squadra, sembra aver preso a cuore la “causa Napoli”: l’euforia e la gioia finali per la vittoria la dicono lunga sul legame affettivo dell’estremo difensore azzurro.
Onore a Dzemaili, centrocampista poco utlizzato quest’anno che, nonostante qualche svarione, ci mette l’anima in ogni occasione: suo l’assist, ad inizio partita, per Hamsik e conseguenziale vantaggio azzurro. E lo scugnizzo di Frattamaggiore? Lorenzo il Magnifico o Lorenzinho, come lo chiamano i compagni, è un vero e proprio talento. Due occasioni avute in 20 minuti di gioco: tiro potente sul quale Mirante ha dovuto sventare in angolo e verticalizzazione perfetta per il raddoppio di Cavani. Un piccolo ma grande uomo in più per Mazzarri.
Partita perfetta insomma: come normale che fosse, il Napoli a tratti ha sofferto, ma il calcio è fatto anche di questo. Alla fine, quel che conta è il risultato. E la vittoria al Tardini ha riconfermato la forza partenopea. Napoli, da ora in poi avanti tutta!
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