Le parole dell’arcivescovo Battaglia nella lettera dal titolo “Voi, come fiumi carsici”
“Conosco una storia nascosta e silenziosa, per nulla appariscente, poco visibile agli occhi degli uomini e ai riflettori delle telecamere. È la storia minima e tenace, discreta e coraggiosa di una Chiesa che quotidianamente la camorra la guarda in faccia, dritta negli occhi e senza piegare la schiena“. E’ quanto scrive l’arcivescovo Battaglia nella lettera dal titolo “Voi, come fiumi carsici” indirizzata “agli uomini e alle donne con le mani sporche di vangelo”.
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“É la storia di preti che in certi territori dove l’unica legge sembra essere quella della sopraffazione e della violenza hanno fatto delle loro parrocchie avamposti credibili e autorevoli in difesa della dignità umana. Preti che dinanzi alla cappa omertosa della sovranità mafiosa non arretrano neanche di un centimetro e propongono in alternativa la logica “eversiva” di spazi comuni da recuperare alla bellezza dello stare insieme, perché la tendenza all’isolamento alimentata dalla paura della camorra si vince solo con il gusto della condivisione e del fare comunità“, aggiunge l’arcivescovo.