“Nessuna pressione dai tifosi” e non fumogeni, ma “botti di Capodanno” avanzati. E’ quanto spiega, in una nota, Eleonora de Majo, assessore alla Cultura del Comune di Napoli, facendo riferimento a quanto scritto oggi da alcuni organi di stampa che hanno raccontato di una perquisizione nell’appartamento della componente della giunta de Magistris e del compagno, nel corso della quale è stato rinvenuto del materiale esplodente. “L’altro ieri mattina ho subito una perquisizione che ha come motivazione una presunta ‘imposizione di una attività volta a coinvolgere con ruolo decisionale i tifosi organizzati’. Quale donna delle Istituzioni sarei, quindi, vittima di pressioni volte a inserire esponenti delle tifoserie popolari all’interno di una commissione che vede presenti istituzioni culturali, esponenti del mondo universitario, dello sport oltre che il figlio dello stesso Maradona. Nessuna pressione – sottolinea – c’è stata. La nostra è stata una scelta politica precisa rispondente alla necessità di coinvolgere democraticamente la città nella selezione del monumento da dedicare a Maradona, il calciatore più grande di tutti i tempi, simbolo indiscusso del riscatto di Napoli”.
“Una scelta che – aggiunge l’assessore de Majo – peraltro si iscrive coerentemente con una pratica sedimentata in questi 10 anni di esperienza amministrativa che vede la promozione di consulte, osservatori e altri organismi a partecipazione civica e popolare su alcune delle questioni più importanti che riguardano la città. A conferma di quanto fosse necessario un processo pubblico e democratico sulla statua posso riferire con orgoglio che a oggi abbiamo ricevuto decine di progetti che aspettano di essere valutati dalla commissione e non vorrei mai che tutta questa vicenda finisse per minare un lavoro iniziato con entusiasmo e che ha come obiettivo unico quello di donare la statua del pibe de oro alla città”. Per quanto riguarda poi i botti “trovati durante la perquisizione a casa mia di cui si parlava ieri sulla stampa cittadina si tratta di nient’altro che di un residuo di un Capodanno di qualche anno fa dimenticati in un cassetto; non sono né lacrimogeni né fumogeni, termini che mi hanno fatto anche sorridere in questo momento di evidente e spiacevole tensione. Ad ogni modo sono molto serena rispetto al prosieguo di questa vicenda lasciando al sindaco la decisione relativa alla prosecuzione del mio lavoro”, ha concluso de Majo.