Che partita. Ritmi altissimi, contrasti al limite ma anche tanto calcio: Napoli Atalanta un match giocato dalle due squadre come sanno e per i “puristi” del pallone, è stato uno spettacolo.
Uno show per chi del calcio ama non solo i gol o i dribbling, ma anche difese attente, tatticismi e aggressività. Gasperini è un osso duro per Sarri, da sempre: se il tecnico toscano fa del fraseggio il suo fiore all’occhiello, l’ex Genoa fa della distruzione delle trame altrui le sue cesoie. Dopo aver fatto bottino pieno contro gli azzurri l’anno scorso, l’Atalanta fa capire che punta al bis: al 16′ infatti passa in vantaggio, grazie ad un ottimo colpo di testa di Cristante.
Il Napoli ha bisogno dello scossone per cominciare a giocare: a centrocampo ci sono quelli più tecnici, Hamsik, Zielinski e Jorginho. Gli uomini di Sarri però, s’incagliano puntualmente nell’imbuto centrale predisposto da Gasperini, nonostante la conclamata abilità nel palleggio. Al 34′ Callejon viene servito benissimo da Insigne ma il pallone “gli resta sotto” a pochi centimetri dalla porta: è l’azione più pericolosa della prima frazione, disperazione negli occhi dello spagnolo.
Nella seconda metà di gara Gasperini toglie l’unica punta di ruolo, Petagna, ed inserisce l’ennesimo centrocampista, Marten De Roon: resta il Papu Gomez ora l’elemento più avanzato. Proprio l’argentino ha l’occasione per andare in contropiede ma viene rimontato dalla difesa: poco male per el Frasquito, perchè riesce comunque a far ammonire Koulibaly.
La mossa del tecnico di Grugliasco però non sortisce gli effetti sperati. In 15 minuti infatti il Napoli capovolge il risultato: al 56′ Zielinski insacca con un tiro preciso dal limite dell’area, 5 minuti dopo Mertens insacca da pochi passi dopo un’azione corale ed uno splendido assist di Insigne. Nel mezzo, la sostituzione di Hamsik con Allan: lo slovacco è apparso decisamente giù di tono. Prevedendo una bagarre sempre più serrata, Sarri sostituisce anche Jorginho, facendo entrare il più corpulento Diawara. L’Atalanta prova a rientrare, aumentando se possibile il ritmo, attaccanto a testa bassa, ma sono i padroni a segnare ancora: la parola fine la scrive il subentrato Marko Rog, che conclude con un piatto sinistro nell’angolino una splendida azione di contropiede.
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